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BABEL regia di Alejandro Gonzalez Inarritu

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viagem     6½ / 10  02/12/2006 15:36:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Premesso che è il primo film che vedo di Inarritu, sono rimasto in parte deluso. Non che il film sia fatto male, l'idea dell'incomunicabilità è resa bene (la frontiera tra america e messico, il caso dell'ambulanza marocchina, il mondo dei sordomuti per l'episodio giapponese), ma il meccanismo "a puzzle" mi è parso forzato e inutile, inoltre in molti punti dell'opera vi è della sofferenza davvero dispensata gratuitamente.
Particolarmente apprezzata invece l'ambientazione marocchina e la parte del film priva di dialoghi sul finale.
Ci riproverò con Amores Perros, dal trailer mi sembra accattivante.
frine  20/12/2006 02:24:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il mondo è una "Babele", quello che succede qua si ripercuote là, solo che lingue e culture sono diverse. Ma si può comunicare lo stesso, basta volerlo. Il senso del film è questo.
viagem  20/12/2006 13:42:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il senso ovviamente l'avevo capito, ma il film non mi ha proprio entusiasmato soprattutto per sta sofferenza dispensata a piene mani. Quando ho tempo leggerò il tuo commento, vediamo se trovo ulteriori chiavi di interpretazione.
frine  23/12/2006 03:20:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie in anticipo per l'attenzione. Il mio commento è un po' lunghetto, eppure ho l'impressione di avere trascurato molti dettagli importanti.
Probabilmente, Inarritu ha infierito un po' troppo sui personaggi che rappresentano i popoli ricchi e industrializzati. Come hanno osservato altri in questa sede, i poveri hanno sempre la peggio (vedi la tata messicana e i ragazzi marocchini). Però, certo, anche ai due turisti americani ne capitano davvero tante (non dimentichiamoci della fine del piccolo Sam), e un bravo signore giapponese ha i suoi bei problemi a gestire da solo, dopo il suicidio della moglie, il rapporto con una figlia sordomuta e infelice.
Ci risentiamo, OK?

viagem  26/12/2006 22:46:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho letto il tuo commento. E' vero che molte cose non tornano, per lo meno temporalmente, ma non mi sembra il peccato principale di questo film, proprio perchè l'intreccio orchestrato per illustrare la trama mi è parso del tutto inutile, solo un esercizio di stile, e quindi non necessitava del rigore nell'utilizzo dello stesso.
Ultimamente molti registi abusano di questo meccanismo a puzzle, senza che ve ne sia effettivamente bisogno.
La vicenda, esposta linearmente, avrebbe avuto la stessa forza (e gli stessi difetti) del film così come è stato realizzato.
Sarà anche un film pro-unicef, pro-terzo mondo, ma lo è con gli occhi occidentali, e quindi un po' falso, con personaggi stereotipati. Impietosire all'estremo, questo per me il difetto principale.
Sicuramente ho apprezzato l'abbraccio tra il turista americano e il marocchino che rifiuta la mancia e tutta la scena della partenza in elicottero, dove, in assenza di dialoghi, si assiste effettifamente a dell'ottimo cinema. Anche l'idea di Babele, che si poteva slegare dal fenomeno del terrorismo secondo me, è resa con efficacia (l'episodio giapponese con la protagonista sordo muta è illuminante da questo punto di vista, più incomunicabilità di così!). Insomma, alla fine sarà un film che dimenticherò in breve tempo, pur non essendo un film mal realizzato. Ciao!