gerardo 7½ / 10 12/11/2006 22:04:35 » Rispondi Confermando il suo stile personale, Inarritu, affiancato ancora una volta dal "suo" fidato, bravissimo sceneggiatore Arriaga, si spinge con Babel ad un'osservazione più globale delle meccaniche umane, in un vasto panorama di civiltà intercontinentali tra esse connesse. L'incontro può facilmente degradare nello scontro, in un affastellarsi di intrecci sempre più inevitabili e fitti di culture, a sottolineare l’imprescindibilità dei rapporti umani anche fra popoli diversi e lontanissimi, non solo geograficamente. Inarritu porta con sé la coscienza della “complicità”, per la quale le azioni di ognuno si riflettono (o possono riflettersi) all’altro capo del mondo. I continenti – e con essi le rispettive culture - non sono più isole autonome, slegate le une dalle altre, ma parti integrate di trama fitta, di una rete sempre più stretta e che rischia continuamente di far male. Alla base di questa rete c’è la comunicazione, difficile e impura, ambigua e distorta, poco democratica, ma ineluttabile. Le sofferenze che ciascuna componente etnica patisce sono dolorosamente uguali per tutti, ma le soluzioni ben differenti. E se per qualcuna di esse ci può essere il lieto fine, per altre non ce ne sarà mai uno, condannate a perpetuo vagare nei deserti del dolore.
frine 19/12/2006 03:05:27 » Rispondi Dal mio punto di vista, hai capito tutto:-) Complimenti ancora!