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LA SCONOSCIUTA regia di Giuseppe Tornatore

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PaulTemplar     8 / 10  01/03/2008 10:58:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una ragazza ucraina,Irene,dal volto triste e impenetrabile.
Una famiglia modello,quella degli Adacher,padre, moglie e figlia.
E lo strano legame che sembra unire Irene alla figlia degli Adacher,Tea.
Un legame che diventa evidente,molto forte,quando Irene inizia a prendere sotto la sua custodia la ragazzina,diventando per lei una virtuale sorella maggiore.

Ma Irene ha alle spalle un passato di violenza e soprafazione,legato a vicende personali tristissime.
Si scopre che la mafia russa la costringeva a prostituirsi,e ad avere dei figli che poi vendeva al mercato nero.
L'artefice di tutto ciò,Muffa,ritorna dalle ombre del passato per vendicarsi.
E la storia si tinge di nero.

A grandi linee,è questa la trama del film La sconosciuta,opera della piena maturità di un regista,Tornatore,che riesce a incantare,stupire,commuovere e tenere avvinghiati alla poltrona gli spettatori.
Una storia che si dipana attraverso ritmi lenti,ma assolutamente avvincenti;sin dall'inizio l'oscura figura di Irene,resa magnificamente da Xena Rappoport,appare tormentata da qualcosa di oscuro.
Man mano che la vicenda prende corpo,ci scopriamo a parteggiare per lei.
Perché la storia di Irene è la storia dello sfruttamento,della schiavitù di migliaia di ragazze,in ogni parte del mondo.
Una storia di violenza,di dignità negata.
Ma Tornatore riesce ad eludere la trappola del facile vittimismo,della commozione e della lacrimuccia.

Il film non è di denuncia,o quantomeno denuncia senza mai dare l'impressione di volerlo fare;è un noir d'atmosfera,in cui contano molto più le diverse psicologie dei personaggi che lo squallido sottobosco che la circonda.
Una storia che graffia,punge e che si ricorda.
Per le interpretazioni dei vari attori,dalla citata Rappoport a Michele Placido,un luciferino pappone amorale e senza scrupoli;a Claudia Gerini,moglie dell'orafo,una donna che non riuscirà a trovare in se quella scintilla di umanità che invece Irene conserva,nonostante le dure prove della vita.
Bravissimo,al solito,Alessandro Haber,nel ruolo ributtante del portiere che approfitta dello stato di necessità della ragazza.
E' bravo Tornatore,a disegnare un ritratto indimenticabile di una società che dietro la patina di rispettabilità nasconde segreti inconfessabili.