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A SCANNER DARKLY regia di Richard Linklater

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Njósnavélin     7½ / 10  10/07/2009 00:26:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La curiosità e l’apprezzamento per tutto ciò che è originale e fuori dai canoni, mi hanno convinto a vedere questo film davvero molto particolare. Il rotoscoping, come già evidenziato da molti, crea ambienti allucinati e schizofrenici, e ci proietta nel mondo delle droghe con immediatezza e senza artifici. Il contrasto tra l’alienazione del protagonista, che pur mostrando disprezzo verso tutto ciò che lo circonda, non riesce a restarne fuori, e la vita paranoica e folle dei suoi “amici”, è altrettanto immediato, e fa riflettere ancor più di una denuncia esplicita e più convenzionale sulla droga.

La visione futura della società che ci viene proposta appare terribilmente plausibile: non solo l’esistenza di una droga capace di rendere dipendenti dopo una sola assunzione, non solo una società completamente succube delle sostanze stupefacenti, ma soprattutto un governo che si arroga il diritto di “scrutare” i cittadini, e di mettere a repentaglio la sanità mentale degli agenti di polizia, sono più che mai verosimili e al tempo stesso preoccupanti, e ci preparano al peggio.

Tutta la prima parte può risultare lenta e sconclusionata, ma a posteriori se ne comprende l’importanza e l’utilità: è una attenta e cinica descrizione di una società ai margini di un baratro, incapace di risollevarsi e abbandonata a se stessa, nonostante l’opprimente controllo esercitato dal governo. Tutto questo ci prepara al finale, originale e inatteso, intriso di quel pessimismo che traspare da tutta la pellicola:

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La realizzazione tecnica del film è eccellente: buona la regia, ottima la sceneggiatura, eccellenti i dialoghi, discrete anche le musiche, ma una nota di merito va alle interpretazioni: gli attori, certamente aiutati dal rotoscoping, riescono ad inserirsi alla perfezione nella realtà dipinta da Dick, e regalano delle performance credibili, in particolare Robert Downey Jr.
e Woody Harrelson, davvero esilaranti nella parte degli “schizzati”. Qualche pecca nel finale, che pur essendo perfettamente contestualizzato alla società descritta, e per nulla banale, è risolto un pò frettolosamente: visto l'ampio spazio dedicato alla caratterizzazione dei personaggi, ci si sarebbe aspettati un finale altrettanto ricco di spunti di riflessione e più curato.
strange_river  10/07/2009 12:36:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bel commento!
(e mi ha invogliato a vederlo) :)
Njósnavélin  10/07/2009 16:14:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma grazie!!
Non farti disorientare dal rotoscoping, dopo qualche minuto l'occhio si abitua, e troverai che è perfetto per la storia raccontata.
Ciao!