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ZERO IN CONDOTTA regia di Jean Vigo

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amterme63     8 / 10  16/07/2007 18:26:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film particolare. Si vede che il regista è stato influenzato dalle correnti avanguardistiche del periodo. Intanto non c’è una vera e propria trama. Non si racconta una storia ma si vuole rappresentare simbolicamente un ambiente, quello dei collegi per adolescenti. Tramite questa rappresentazione si vuole invitare a riflettere sui concetti di norma e libertà.
Prima di tutto è chiaro che il regista parteggia per il partito degli adolescenti. Gli adulti non appaiono altro che delle macchiette grottesche, ridicole o addirittura un po’ pazze, come l’istitutore che si diverte a fare il clown o a inseguire ragazze. Sembra quasi che i veri adulti siano proprio i bambini, che conoscono i propri diritti e addirittura imbastiscono una specie di piccola rivolta per affermarli. Sembra quasi che Vigo voglia suggerire che la società, le istituzioni dell’epoca non hanno più niente di vitale. Sono solo dei tronfi, vuoti, viziosi e senza forza. Sono invece le forze giovani (si vuole indicare forse il socialismo?) quelle che stanno preparando il futuro della società. Sono loro che prenderanno un giorno il sopravvento.
Pur con la povertà di mezzi (non è certo un film di Hollywood) si vede la grande maestria di Vigo, nel montaggio e anche nel dirigere le inquadrature e la loro successione. Oltre all’impegno sociale, c’è la poesia dell’amicizia e della solidarietà. Comunque un film non facile, non immediato e che richiede un po’ di fantasia simbolica nell’interpretarlo.