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SCOOP regia di Woody Allen

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     5½ / 10  27/10/2006 00:11:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Due soli aspetti rendono intrigante quest'ennesimo film di Allen: il primo è quello registico, atto a consolidare lo script - il "trucco" di un prestigiatore di cinema qual'è - e far convivere un presunto serial-killer "dei tarocchi" con un mago amante dei giochi con le carte.
L'altro aspetto è incondizionatamente cinematografico, di questo cinema che ama celare, mutare, transanalizzare l'identità femminile: donne che non sono cio' che vogliono apparire.
Non a caso Scarlett Johansson, moderna "Signora del venerdì" (cita lei stessa, sorprendendo per la scarsa contemporaneità, la dimenticatissima Rosalind Russell) qui al livello piu' naive e altrove (Black Dalhia) forzatamente glamour, esprime a modo suo queste diffuse identità celate.
Ma Allen non è Lynch, e i mille volti di Laura Dern (cfr. Inland empire) sono altra cosa.

"Match point" mi era sembrato un gran film (ma non tutti sono dello stesso parere), e "scoop" non è tanto la sua parodia, ma sembra soprattutto un suo scarto.
Echi di Frenzy (Hitchcock) e (ancora?) "un posto al sole", dove viene finalmente esaudita per gli spettatori la richiesta di veridicità del film precedente insegnando, come Monty Clift ai tempi d'oro, a tentare di annegare la propria ragazza da una barca...
Ma quel che irrita è la presenza di Allen: chiassosa, molesta, sempre a pontificare battute che vorrebbero essere vetrioliche e infastidiscono per il loro insolente anacronismo: è ai minimi storici, e ricorda tristemente il compagno di scuola nerd che racconta sempre la stessa barzelletta da anni sperando invano di far ridere.
Interessante notare quanto Allen sembri costretto a recitare (davvero) la parodia di se stesso, e non quella di Bergman (La Morte con la falce, cfr. "Il settimo sigillo").
In questo nuovo (?) esilio londinese, non fa altro che livellare le sue nevrosi per la gioia di quanti non riescono a vedere che "Manhattan" (tanto per citare un titolo) era davvero un'altra cosa.
Si dimostra ancora una volta un'ottimo prestigiatore (lo ribadisco, visto il tema affrontato) che richiama spettatori con l'ausilio di poche, distinte idee che talvolta stupiscono ancora ("match point") ma raramente trovano, come un tempo, la via del capolavoro.
Elabora e pianifica: il cinema dev'essere qualcosa di piu' di un gioco di prestigio, e il classico coniglio estratto dal cappello puo' non bastare. Da un po' di tempo (sarà l'età?) è diventato anche invidioso: ama dissacrare bellocci attratti dal crimine.
Che senso puo' avere il narcisismo di Allen in un film sterile come questo?
Invia una mail all'autore del commento Tempesta  27/10/2006 11:32:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io Match point l'ho trovato grandioso . Non conoscevo Allen , ma adesso lo sto' apprezzando, dopo Scoop ancora di piu'.,Ho trovato questo film geniale nelle sue battute e mi sono divertito tantissimo , cmq complimenti per il tuo commento , sai sempre cosa scrivere .
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  27/10/2006 11:58:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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Invia una mail all'autore del commento Tempesta  27/10/2006 12:12:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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Gruppo STAFF, Moderatore Lot  27/10/2006 08:22:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
completamente d'accordo...
Cagliostro  27/10/2006 12:08:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La tua analisi è accurata e in buona parte sono d'accordo con te. Tuttavia mi distacco sul ruolo che molti sembrano voler attribuire ad un film che invece non lo pretende. Fin dai provini si manifesta un film leggero e scanzonato. Non è un capolavoro, non è il miglior Allen, ma resta (non mi stancherò mai di ripeterlo) una commedia gradevole, senza pretese, con cast artistico e tecnico all'altezza.
Il mio voto deriva soprattutto dal fatto che si tratta di un film che mantiene ciò che promette, né più né meno.
Se lo si deve paragonare alle altre opere di Allen, a cui lui stesso ha attinto a piene mani, è naturale che Scoop deluda. Ma potremmo anche girare la frittata: se Scoop fosse stato di un altro autore, magari ancora sconosciuto o poco conosciuto, non gli avreste dato magari un punticino di più?
Pasionaria  27/10/2006 14:27:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono totalmente d'accordo con Cagliostro, lo conferma ciò che sostengo in qualche commento precedente a questo, con Lot.
Hai detto bene, il film mantiene ciò che promette, niente di più. E così andava visto, secondo me, trovarci a tutti i costi i segni della decadenza artistica di Allen lo rende triste e, per dirla alla Kow, sterile appunto
Possibile che un regista non possa uscire dall'accezione di grande autore per produrre e dirigere un film leggero e gradevole, senza essere per forza comparato al suo miglior periodo creativo?
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  27/10/2006 19:40:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E va bene ma continuo a pensare che intrattimento intelligente sia "misterioso omicidio a Manhattan", qui è tutto prevedibile, e anche le battute non graffiano piu'... onestamente fa troppi film e si prende troppo sul serio: ma davvero siamo convinti che "melinda e melinda" o "criminali da strapazzo" , "Alice" o "celebrity" siano capolavori o non altre eccezioni (direi assai troppe in questi ultimi dieci vent'anni) di un'autore? Una volta poteva sembrarmi leggero "commedia sexy in una notte di mezza estate" ma vuoi mettere lo stile, la caratura, la gioiosa leggerezza?
Diciamolo non se ne puo' delle sue continue citazioni del cinema dei tempi d'oro, che se una volta aveva un senso adesso è obsoleto e sfiancante.
Certo se un neofita vede "criminali da strapazzo" o questo "scoop" al massimo potrà convenire che si tratta di un buon mestierante, ma difficilmente crederà che un'autore così sia capace di fare film come "zelig", "un'altra donna" o "crimini e misfatti".
Come avevo detto, si tratta in effetti di uno scarto del film precedente, secondo me, non a caso lo script che rievoca "un posto al sole" c'era già nel precedente.
p.s. anche "la maledizione dello scorpione di giada" non era niente di che, ma almeno si lasciava guardare con piacere.
Non è che da scoop mi aspettassi un capolavoro, ma almeno all'altezza dei suoi film minori, se vogliamo dirla tutta
Pasionaria  27/10/2006 20:58:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho capito Kow e rispetto il tuo giudizio.
Che il film sia minore, diretto senza troppo impegno è chiaro, però a me ha divertito o meglio mi ha fatto trascorrere una piacevole serata, non avevo aspettative.
In realtà l'Allen che amo di più è quello in coppia con D. Keaton, da Manhattan a Io e Annie, senza dimenticare lo spassoso Amore e morte. Mi infastidisce vederlo così a proprio agio con la Johansson, attrice che non riesco ad apprezzare.

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky  28/10/2006 14:19:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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Pasionaria  28/10/2006 18:51:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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Invia una mail all'autore del commento sb6r  28/10/2006 19:59:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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Pasionaria  28/10/2006 20:56:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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Invia una mail all'autore del commento kowalsky  29/10/2006 08:07:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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Invia una mail all'autore del commento sb6r  29/10/2006 11:46:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Basta andare al cinema con lo spirito giusto. Se pensi di "vedere" Allen con il suo solito bagaglio di abilità puoi rimanerne delusa, se invece fai finta di ignorare il nome del regista, di sicuro apprezzi la buona pellicola qual è.
Pasionaria  28/10/2006 18:53:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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