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LA COMMEDIA DEL POTERE regia di Claude Chabrol

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  06/02/2007 10:43:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non siamo di fronte al miglior Chabrol,ma cio’ probabilmente si avverte perché guardando “La commedia del potere” è evidente che la pellicola tratti temi cari al regista, ma che questi vengano contestualizzati in ambienti e in situazioni piuttosto insoliti ,se rapportati alla filmografia dell'autore ,che non sempre riesce a colpire nel segno affidandosi ad una narrazione a tratti farraginosa e un po' forzata.
Chabrol è comunque tutto sommato efficace,ci parla dell’ “ivresse du pouvoir” (titolo originale del film), ovvero sia l’ebrezza del potere che colpisce un magistrato ,l’ottima Isabelle Huppert, che affascinata dal potere che puo’ esercitare sugli uomini si getta a capofitto nel lavoro,giocando con le sue “vittime” come farebbe un gatto con il topo,non riuscendo a focalizzare,almeno inizialmente la pericolisita’ delle sue indagini e soprattutto tralasciando tutto cio’ che le sta intorno a partire dal marito,colpito da una forte depressione che sfocera’ nel momento piu’ drammatico del film.
E’ chiaro che l’intento di Chabrol sia quello di descrivere un personaggio negativo,basti pensare al nome che da’ alla protagonista, Jeanne Charmant-Killman che tradotto suona piu’ o meno come “affascinante ammazzauomini”,un personaggio estremamente ambizioso, incapace di miscelare con successo la vita lavorativa con quella famigliare al punto di perdere completamente di vista cio’ che esula dalle sue indagini.In definitiva il punto focale del film è la trasformazione della protagonista e non lo svolgimento delle indagini, che sono un espediente per giustificare i comportamenti di Jeanne.
Il film non sempre è perfetto,qualche lungaggine di troppo durante gli interrogatori,qualche personaggio non perfettamente definito,un finale un po’ precipitoso,ma le opere di Chabrol sono sempre indiscutibilmente affascinanti.