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CABIN FEVER regia di Eli Roth

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Project Pat     5 / 10  19/07/2014 16:52:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il film è ridicolo (conviene dirlo da subito), ma ancor più grotteschi sono certi commenti ch'io leggo: vedo che qui si parla addirittura di citazioni altolocate (Cronenberg, Carpenter, Boorman) e di voluta demenzialità (geniale anche per il fatto di essere perfettamente bilanciata con tutti gli altri aspetti del film). Rabbrividendo a tali accostamenti, sorge inevitabilmente l'esigenza di mettere in chiaro un bel po' di cose, punto primo, che non basta certo riprodurre fedelmente nell'aspetto location, dinamiche e personaggi cinematografici altrui e poi spiattellare il tutto lì così, senza un minimo proprio tocco di originalità per poter dire che si cita qualcosa, senza contare che i rimandi di sceneggiatura e di regia (rimandi che si possano definire rimandi, nel senso che siano propriamente funzionanti) toccherebbe lasciarli ai mostri della cinematografia o perlomeno a chi si è fatto una nutrita gavetta, con tutto il rispetto per il signor Roth il quale non rientra né nell'una, né nell'altra categoria (o sicuramente non vi rientrava allora);

Punto due, dov'è che si riscontrerebbe il voluto e geniale tocco demenziale? Nella frase sul fucile per negri alla fine? E tutto il resto del film non lo si considera? Non dimentichiamoci dell'inutilità di alcuni personaggi, messi dentro solo per allungare il brodo (in primis quello interpretato dal regista, il ragazzo col cane, tanto per intenderci), della personalità dei restanti, soggetta a un vero e proprio taglio d'accetta (veramente assurdo quello del poliziotto, inafferrabile nel suo senso, sempre ammesso che ne abbia uno), della demenzialità in senso proprio del termine, insomma, del film (la scena del ragazzo con la fisarmonica, vogliamo parlarne? Vedendola mi è davvero sorto il seguente pensiero, che o si sta da una parte, quella dell'horror o si sta da quell'altra del demenziale, c'è poco da fare), tutti elementi che lo inquadrano degnamente nell'infinita classifica dei comunissimi horror per teenager di serie b di sempre. In definitiva, diamo a Cesare quel che è di Cesare.

Tra i suoi lati positivi, il film annovera delle buoni componenti orrifiche in fatto di trucchi, musica e fotografia ma per il resto, trattasi di un prodotto uscito fuori male e basta, il quale può anche funzionare nel suo fascino, purché correttamente classificato e non vengano scambiate lucciole per lanterne.