CABIN FEVER regia di Eli Roth

michele vaccari     10 / 10  18/09/2003 03:58:40 » Rispondi
secondo me, questo è il futuro del cinema...basta film dell'orrore che fanno ridere per sbaglio là dove devi uralre...basta mostri che non spaventano più nessuno...il domani è un morbo, voi direte già viisto, no perchè sto morbo è senza motivo, come metà dei personaggi del film, il bambino davanti all'emporio che morsica tutti e fa mosse di capoeira tra gli alberi di un mezzo maine kinghiano...un poliziotto con annesso dilaogo tarantiniano sulla baldoria che non dice niente alla vista di un camion scosparso di sangue...un vecchio che sembra babbo natale che vende pipì di volpe...cinque ragazzi che vogliono passare una settimana di vacanza dopo la fine delle superiori e uno di loro vuole sparare agli scoiattoli perchè sono gay...è il film più geniale che vedo da 3 anni a questa parte..e ne ho visti...riunisce tutti gli archetipi dell'horror anni'60-70, ma persino "2000 maniacs" e"bloody feast", e li rivolta; con l'ispirazione di sam raimi dietro l'angolo, il mago degli effeti speciali dell'armata delle tenebre e della casa(sam raimi ritorna) che organizza il tutto, la coproduzione e la supervisione di David Lynch come protezione, questo film è uno dei pochi horror che fa ridere volontariamente, senza scadere mai nel banale. Avete presente funny games? ecco, qui ci troviamo al confronto tra l'esperienza dei film horror-college(quelli che di solito pretendono di fare paura e invece ti fan piegare dal ridere)e la macabra realtà che si nasconde nelle oscure società bifolche alloche di paesini sperduti nei boschi americani, dove solo loro sanno il "segreto" del morbo assassino che si tramanda da generazioni...senza parlarne mai però!!!qui tutto è superiore, le fotografie alla andy warhol dei visi, dei paesaggi trash, momenti di amore con stacchi in frame velocissimi di immagini che ti disgustano terribilmente, tocchi di regia magistrali, scene epocali, per non parlare della voluta autoironia nella scelta di frasi mitiche, quelle che di solito dice stallone o ken russell o russell crowe, dette da un vecchio alcoolizzato del paese...grottesco, sceneggiatura da oscar giuro, orrore palpabile;
una su tutte ve la dico però:
una ragazza che si fa la ceretta nella vasca, destinata a morire a causa di sto ***** di morbo che ha preso tutto. Ora: come poter rendere alo spettatore l'immagine della sua pelle orribilmente devastata senza fare la classica scena di lei che toglie un asciugamano all'improvviso ed ecco le orribili ferite? come rendere lei che, consapevole di morire, vuole sentirsi bella, vuole sentirsi donna, pronta al primo appuntamento all'università, il passaggio all'età adulta, che non vedrà mai?
semplice, ci dice eli rod, il regista: prima scopa con l'unico sano rimasto, poi nella vasca, da sola, musica dolcissima, lei in lacrime fa la cosa che fa da sempre per stare bene, per sentirsi ****: tanta schiuma sulle gambe e una lametta a svelare, con annesso rumore della lama che passa sopra, le piaghe...
dolce, amaro, delirante, grottesco, entusiasmante, raccapriciante