amterme63 5½ / 10 19/07/2011 22:55:27 » Rispondi Un film simpatico, abbastanza divertente, ma per il resto non è qualcosa che rimanga certamente impresso. Lo si dimentica alla svelta. La prima parte è quella più interessante. L’inizio è curiosamente tarantiniano (in anticipo su Tarantino stesso): due tipi chiacchierano tranquillamente a una stazione ferroviaria, sembrano e si comportano come dei normalissimi impiegati, poi tutto ad un tratto in treno in una galleria
infine alla fermata successiva scendono come se nulla fosse e proseguono le loro chiacchiere. La prima parte del film è un interessante confronto fra l’etica yuppie (materialista, edonista, spregiudicata e disonesta) e l’etica freak (minimalista, semplice, spensierata e onesta). In questa prima parte i personaggi hanno comportamenti e sentimenti comprensibili, fanno scelte credibili e coinvolgenti. Ad esempio ci si immedesima bene nel personaggio di Angela (la brava Pfeiffer), viviamo il suo dissidio interiore, tifiamo per lei, ci disperiamo per la persecuzione psicologica che subisce. Poi nella seconda parte il film scade di brutto, diventa melodrammatico, falso, poco plausibile e poco credibile. Si ricorre fin troppo alle coincidenze e agli equivoci calcolati. I caratteri si riducono a delle macchiette e a degli stereotipi (pietosi quelli del boss italiano e della moglie gelosa). Il personaggio del bambino di Angela scompare improvvisamente dalla storia (in quanto non serviva più a livello narrativo). La storia d’amore è di quelle previbili e scontate. Insomma ci sono scene carine, si sorride, ma somministrare la solita minestra in una commedia alla fine toglie tutto il divertimento. Demme svolge il suo compito in maniera onesta e dignitosa. Solo la recitazione della Pfeiffer è degna di nota in questo film.