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CONTRONATURA (1969) regia di Anthony M. Dawson

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  01/12/2017 09:14:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Thriller dai risvolti soprannaturali diretto con mestiere da Anthony M. Dawson (al secolo Antonio Margheriti). Il regista, partendo dal più scontato degli incipit (auto in panne durante violento temporale, ricovero presso abitazione isolata in cui abitano sinistri figuri) e sfruttando l'ambientazione in interni assai tetra, si affida a uno script in apparenza caotico, ma ben sbrogliato da numerosi flashback, efficace nell'incuriosire e permeato da un severo senso di giustizia ultraterrena.
Peccato per gli attori non troppo ispirati (discorso a parte per il bravo Luciano Pigozzi) e per alcuni momenti in cui il meccanismo pare incepparsi un poco, anche per l'inserimento di alcune scene lesbo più per probabili necessità pubblicitarie che per urgenze narrative.
Il titolo in modo un po' bacchettone sembra proprio alludere alle preferenze sessuali di una delle protagoniste -anche se non è da escludersi la stigmatizzazione dell'omicidio- tuttavia le scene di cui sopra giungono ad oggi molto datate e anche per l'epoca non credo fossero così scabrose.
Molto buono il finale in cui verrà portata a galla la vera natura dei protagonisti: un manipolo di gentaglia dedita a tradimenti, raggiri, attrazioni fatali e bassezze di ogni genere perfettamente esposte da un soggetto scaltramente arzigogolato.