francuccio 7½ / 10 12/11/2006 18:20:41 » Rispondi chabrol realizza un film senza incertezze tecniche. Alla fine le uniche incertezze che produce sono quelle dello spettatore sia per come il film si conclude ( tra virgolette, vista la non conclusione ) sia perchè alla fine non si riesce neanche più a distinguere la realtà dalla fantasia dell' uomo. Sono fondamentalmente due gli aspetti del film che più mi hanno impressionato: - la possibilità data allo spettatore di entrare nelle immagini che lo stato alterato della mente di paul ( interpretato da uno straordinario Cluzet )produce nell'uomo stesso , riproponendo di continuo le sequenze dei presunti tradimenti. - la straordinaria lucidità con cui Chabrol descrive il progressivo e inarrestabile peggioramento di paul fino all' ossessione e alla pura pazzia. Il film lascia un retrogusto amaro per come un uomo si costruisce un paradiso intorno a sè che poi trasforma egli stesso in un inferno delirante e inquietante.