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NUOVOMONDO regia di Emanuele Crialese

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     9 / 10  10/09/2006 14:53:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'omaggio, dichiarato, nei primi fotogrammi, al Visconti Verghiano di "La terra trema", in quel pezzo di terra che sconfina col mare, che insegue speranze e illusioni, non puo' non trasmettere le stesse emozioni, il pathos di quel magistrale film di Visconti ispirato alle vicende di "I malavoglia".
Visconti realizzo' un capolavoro del neorealismo (oggi datato, anche a causa della difficoltà linguistica del dialetto siciliano degli interpreti), utilizzando veri pescatori, e (buffo e commovente) portando proprio alla mostra del lido di Venezia questa gente umile e apparentemente inesperta: immaginate che singolare esperienza per persone che non avevano mai fatto piu' di due km fuori di casa

"Nuovomondo" è indubbiamente uno dei piu' bei film italiani degli ultimi anni, e avrebbe sicuramente meritato di vincere il leone d'oro a Venezia (dove comunque è stato premiato).
E' un tema, quello degli immigrati italiani, che rischia sempre di scivolare nel patetismo, nella retorica, nella futilità romanzesca.
Tutt'altro: la vicenda della famiglia Mancuso, che lascia la natìa terra per sognare (approdare) a un'utopistico futuro migliore in America, è raccontata senza manierismi (non c'è per dirla tutta l'agiografia enfatica di Tornatore) e con un realismo straordinario, che collima nell'onirismo (la scena in cui il protagonista sogna di essere ricoperto al capo di monete d'oro) senza che questi opposti elementi possano togliere forza e vigore al film (anzi ne escono rafforzati).
Immagini di un'intensità straordinaria, degne delle tele di Guttuso, si aprono a squarci di drammatica epicità: la telecamera che filma dall'alto della nave i volti degli italiani, in particolare, è un'intuizione da cineteca.
Ma è soprattutto la parte centrale la vera rivelazione del film: dopo una burrascosa tempesta di mare, uomini e donne - generalmente divisi - dormono l'uno accanto all'altro, in perfetta simbiosi con la propria speranza (o illusione) interiore.
E altrettanto efficace è stato il rifiuto dell'autore di filmare gli States (neanche Ellis Island o la fantomatica statua della libertà), imprimendo forza e dolore al senso di radicale reclusione degli emigranti a cominciare da tutti gli umilianti riti (visite mediche, test psicoattitudinali) a cui venivano costantemente sottoposti.
L'anello di congiunzione tra il "nuovomondo" (un po' diverso da quello di Malick nel suo ultimo, splendido film) e la tradizione è rappresentato dalla figura misteriosa, inquietante e rarefatta di Lucy, quasi un'eroina Cechoviana, quasi un contrasto stilistico che sembra evocare turbamenti e seduzioni.
Nonostante un paio di cadute narrative, "Nuovomondo" è un'opera fondamentale che merita di essere vista e (soprattutto) "vissuta", magari cominciando a comprendere con sgomento e impotenza l'esilio forzato di tanti profughi di oggi nelle nostre coste, e i loro singoli drammi umani
shineonthepiper  26/09/2006 14:11:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
grazie del consiglio, più su ho commentato anch'io..
andreapau  25/09/2006 11:43:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ciao luca,bel commento.anche a me è piaciuto molto,dopo un inizio che mi ha fatto temere il peggio.un capolavoro.condivido molto l'osservazione su tornatore,ovvero,la sicilia secondo dolce e gabbana
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  25/09/2006 14:26:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh pero' ti assicuro che proprio quel primo tempo (omaggio a "la terra trema" di Visconti) sarà faticoso ma è un tributo illuminante a un certo tipo di cinema ciao
antoniuccio  05/10/2006 12:06:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ehi, carissimo...ogni tanto fatti vivo, su. Di gente competente come te c'è sempre bisogno!
antoniuccio  05/10/2006 12:05:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Insomma, qualcosa mi dice che ti sia piaciuto....