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L'AMICO DI FAMIGLIA regia di Paolo Sorrentino

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  09/03/2007 14:16:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sorrentino si conferma uno dei migliori registi italiani sfornando un lavoro decisamente riuscito.
L’autore partenopeo cambia decisamente registro passando dal minimalismo de “Le conseguenze dell’amore” alla ricchezza visiva e di argomenti de “L’amico di famiglia”.
L’intento dell’autore è quello di descrivere il disfacimento della societa’ contemporanea e lo fa utilizzando come simboli metaforici un orrendo usuraio,brutto,lercio,avido sino all’inverosimile ed i suoi “clienti”, altrettanto brutti(dentro),infimi e corrotti,disposti a cadere nelle grinfie del “mostro” solo per dare alla figlia un matrimonio decente,per ottenere dei soldi da giocarsi al bingo o piu’ semplicemente per non farsi mancare nulla in casa come la giovane coppia che incontriamo all’inizio del film.
La prova di Giacomo Rizzo nei panni dell’untuoso protagonista è a dir poco straordinaria e riesce ad appannare anche quelle degli altri personaggi,anche se per onor del vero Bentivoglio è altrettanto convincente,mentre decisamente acerba appare Laura Chiatti ,davvero incantevole, ma scarsina dal punto di vista interpretativo.
Molto buoni i dialoghi che denotano il grande lavoro di Sorrentino che non lascia nulla al caso,la pellicola è pregna di battute taglienti e filosofeggianti che non risultano pero’ mai forzate o posticce.
“L’amico di famiglia” non è interessante solo da un punto di vista contenutistico,ma è molto riuscito anche per quanto riguarda la parte tecnica, con una regia ricercata ed azzeccatissima che si affida ad inquadrature mai banali,una fotografia di grande livello e la perfetta scelta delle locations che risultano perfette per rendere l’atmosfera angosciante e a tratti grottesco/onirica.