gerardo 8 / 10 15/12/2006 20:13:54 » Rispondi L'amico di famiglia è un film espressionista, che carica in eccesso i caratteri, pone situazioni realistiche di fronte a un uomo fuori dalla realtà, in un contesto surreale ben definito dalle architetture fasciste dell'Agro Pontino. Magnifiche le inquadrature prospettiche sugli archi a Sabaudia, con Geremia/G.Rizzo che li attraversa. Geremia è un personaggio d'altri tempi, fuori luogo e tanto più disadattato e inquietante. Il suo stile di vita è sempre scandito da una precisa visione filosofica dell'esistenza, che pare giustificarne le azioni più abbiette. Inizialmente si stenta a credere che questo personaggio, come quello (altrettanto surreale) di Bentivoglio, improbabile cowboy pontino in fuga verso mondi sognati, possa essere anche lontanamente realistico. Almeno finché non si comprendono le esigenze di Sorrentino. L'apparizione dei militi romani sotto il Colosseo rende chiaro, definitivamente, il piglio grottesco e surreale che sottende al film. Paradossalmente, all'apice del grottesco nella messa in scena, Geremia viene ricondotto drammaticamente alla realtà e il suo mondo s'infrange di colpo. Straordinaria prova di Giacomo Rizzo, ripescato dopo decenni di oblio a dar vita a un personaggio ingombrante. Mitica anche la 127 aragosta.
patt 20/12/2006 12:55:30 » Rispondi è più bella la 127 blu, che va su e giù
gerardo 22/12/2006 15:41:49 » Rispondi Se fai la brava a Natale te la regalo. :)