martina74 7½ / 10 19/09/2006 18:06:01 » Rispondi Bello questo film di Amelio: il manutentore Vincenzo/Castellitto, praticamente mai uscito dalla fabbrica, ha come fulcro del suo mondo la macchina. Non ha vita privata, non ha visione d'insieme, non riesce ad abbracciare il mondo con uno sguardo che vada al di là del suo altoforno. Il personaggio, metafora dell'italiano (europeo... occidentale) legato a un concetto di produttività obsoleto, è convinto di essere l'unico a poter riparare il meccanismo imperfetto, convinto di essere indispensabile, al centro di un micromondo che lui solo può controllare. E allora intraprende uno sconsiderato viaggio verso la sua macchina, in un Paese sconfinato, senza comprendere che l'indispensabilità e l'unicità sono concetti alieni quando ci si trova in mezzo a un miliardo abbondante di persone che non fanno altro che lavorare, produrre, costruire. Il continente cinese baratta la produttività con la mancanza di umanità: bambini che vivono nelle fabbriche dove lavorano i genitori in condizioni igieniche disperate, ragazze che perdono il lavoro per aver sbagliato la traduzione di un termine (bravissima l'attrice all'esordio che la interpreta). L'uomo-macchina non si ferma mai, per non tradire le aspettative del suo paese, per dar gloria alla grande nazione comunista che di comunista conserva ben poco (e che il comunismo ha contribuito a spogliare della propria storia e delle proprie tradizioni). Sebbene si perda un po' nel finale, La stella che non c'è è un bel film che riesce a spiare, sebbene quasi solo dal buco della serratura, un mondo che ci rimane sostanzialmente sconosciuto.
"Il cinese prima ti fa lo sgambetto, poi ti aiuta a rialzarti".
E il pianto finale di Vincenzo è di frustrazione, per aver compreso, pur senza vedere che il suo prezioso marchingegno viene gettato nella spazzatura, di essere solo uno tra i tanti, spogliato del ruolo ricoperto da una vita intera.
martina74 19/09/2006 18:30:45 » Rispondi No, ho sbagliato... un po' d'umanità c'è ancora, in Cina: l'attenzione verso chi ha necessità d'essere aiutato anche se chi aiuta si trova in condizioni anche peggiori.
Pasionaria 19/09/2006 18:44:45 » Rispondi Il cinese prima ti fa lo sgambetto, poi ti aiuta a rialzarti".
Sai di chi è questa massima? Di Amelio stesso, l'ha pensata lui.
Si, un po' di umanità c'è ancora e non solo in Cina.
martina74 20/09/2006 16:56:49 » Rispondi Ma dai... è tanto naturale che sembra un proverbio tradizionale.
gerardo 25/09/2006 22:36:56 » Rispondi Ah, sì. Lo ha detto lui stesso lunedì scorso alla Feltrinelli.