Satyr 6 / 10 19/09/2006 00:05:31 » Rispondi Schiavi di temi come terrorismo,sospetto e abusi su prigionieri,non e' un caso che il cinema strizzi l'occhio a un potenziale fino adesso ankora poco esplorato....Lorence Malkin architetta la classica sceneggiatura a scatole cinesi dove nessuno e'quello che sembra,ambientando l'intera pellicola all'interno di un'unico edificio usufruendo di 6 attori in tutto,con buona dose di tensione spalmata lungo gli appena 80 minuti di proiezione. Se da un lato i flschback sulla vita di Martijin risultano freddi e distaccati,il grande magazzino che fa da teatro alle lunghe sequenze di interrogatorio,e'perfettamente in linea con le claustrofobiche e soffocanti atmosfere....in questo contesto il panico di Phillippe e'tangibile e Fishburne riesce a mantenersi credibile nonostante la ripetitivita'delle domande che pone al prigioniero. Purtroppo il film nel finale perde terribilmente di efficacia,con un Malkin colpito da grandi limiti di scrittura,capaci di minare la credibilita'del plot:il regista cerca di demolire gli stereotipi messi in gioco,sostituendoli con altri....primo fra tutti?La violenza si combatte con la violenza.