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ANIMAL FACTORY regia di Steve Buscemi

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  15/04/2008 14:14:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il secondo lungometraggio di Steve Buscemi è un discreto lavoro a tema carcerario.
Ottima la fonte d’ispirazione,ovvero l'omonimo e cinico romanzo scritto da quell’incredibile ex-canaglia di Edward Bunker.
La pellicola non riesce trasmettere le stesse emozioni dello scritto,alternando momenti di buona tensione con altri francamente piuttosto banali.Nel complesso però il film non è brutto,anzi dipinge bene la vita carceraria attraverso gli occhi di un giovane di buona famiglia incarcerato per spaccio di droga.Il duro mondo della prigione metterà subito a dura prova il ragazzo,un Edward Furlong non molto convincente,ma la protezione del “veterano”Earl ,l’ottimo Willem Dafoe,gli permetterà di sopravvivere in un ambiente violento regolato da leggi brutali.
Appare ben approfondito il rapporto che si stabilisce tra i due protagonisti,a metà strada tra un amore platonico e un sentimento molto profondo,quasi come tra padre e figlio.
La pellicola non tralascia spunti di denuncia sociale,riferiti non solo alle condizioni di vita all’interno delle prigioni,ed in particolare della famigerata San Quentin(penitenziario in cui Bunker fu realmente incarcerato),ma analizza anche l'inadatto progetto di recupero dei detenuti, resi ancor più incapaci di reinserirsi nella società una volta scontata la pena.
Nel complesso interessante anche se un po’ di ritmo in più avrebbe giovato al prodotto.
Da segnalare in ruoli secondari il tridente di brutti ceffi formato da Mickey Rourke,Danny Trejo e dallo stesso Bunker.