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BLUES HARP regia di Takashi Miike

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BlackNight90     8 / 10  19/07/2010 02:40:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con un incipit che anticipa quello movimentato (eufemismo) di Dead or Alive Miike apre uno dei suoi film più contenuti in quanto a violenza e allegorie, introducendo una storia dettata dal tempo di un blues misto con un curioso rock-pop giapponese, uno Yakuza movie che presenta al solito un dualismo tutto miikiano tra personaggi alla disperata ricerca di qualcosa che possa compensare una loro mancanza interiore.
Nulla di originale comunque, anche perché i temi sempre quelli sono: c'è il giovane ambizioso che tenta la scalata al potere (una specie di Tony Montana nipponico), c'è il ragazzo che cerca di sfuggire agli errori del passato col quale alla fine dovrà fare i conti (un Carlito Brigante con gli occhi a mandorla).
Miike si distingue per l'intensità con cui carica il loro rapporto particolare di amicizia che sfocia nell'amore omosessuale non corrisposto del giovane yakuza, e alla fine non si sa bene quale dei due sentimenti prevalga nel finale tesissimo ed emozionante ma in parte prevedibile, se si conosce un po' il regista e la sua visione non solo di quell'ambiente, ma dell'uomo.
Non è un minore di Miike ma non è uno dei suoi film più rappresentativi così come Una storia vera non lo è per Lynch, ma come lui Miike sceglie di concedersi una pausa malinconica e riflessiva, scandita a tempo di blues.