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EQUILIBRIUM regia di Kurt Wimmer

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Spotify     7 / 10  16/07/2015 22:40:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Classico film distopico, non aggiunge nulla di nuovo a questo panorama, però nell'arco degli ultimi 15 anni, lo considererei tra i più rappresentativi, anche perchè, il genere dopo gloriose pellicole tra gli anni 60 e gli anni 90 si è andato definitivamente a perdere proprio verso la fine del 2002, inizio 2003. E' una buona pellicola, e stavolta, l'idea scatenante di una società caratterizzata da una distopia, è stata quella di una droga che impedisce all'essere umano di provare emozioni. Sicuramente è una scelta interessante, e visto che fino al 2002 se ne erano inventate di tutti i tipi, dico che questa idea non è affatto surreale o quant'altro, anzi si colloca molto bene all'interno dell'intera sfera di film fantapolitici. Tuttavia nell'insieme ricorda molto altre pellicole, ad esempio la città immaginaria "Libria" somiglia moltissimo alla Los Angeles del 2019 di "Blade Runner". Oppure da come leggo nei commenti sotto, i combattimenti sono simili a quelli di "Matrix" anche se io non posso confermare tale cosa a causa del fatto che il film del 1999 non l'ho ancora visto e infatti devo provvedere al più presto. La regia di Wimmer mi è piaciuta. C'è un' ottima valorizzazione dell'ambiente, reso molto credibile, specialmente la zona dove si rifugiano le persone che si sono volute opporre al sistema. Molto intrigante.Scene di suspense ben congegnate e belle da vedere quelle di action. Però su quest'ultimo punto vorrei spendere 2 parole: come ho detto sono belle da vedere, grazie anche ad un validissimo montaggio...insomma visivamente son rese bene. Però sono troppo, troppo inverosimili. Penso che il regista abbia voluto esagerare, volendo puntare molto sul commerciale e sugli effetti speciali. Cioè dai, come fa un uomo, anche se è il killer migliore di questo mondo a uccidere tutti quei nemici armati di mitra, mentre lui ha solo 2 pistole??. Tra l'altro muovendosi stile Michael Jackson, il che rende tali scene, un tantino grottesche, per quanto, ripeto, realizzate bene. Toccanti molte sequenze, su tutte quelle in cui "Preston" piange prima di venire arrestato e quella dove c'è protagonista il cagnolino. Bella direzione degli attori, tutti calati bene nei rispettivi ruoli. Credibili. Buono il ritmo, non voglio dire che la storia sia avvincente, ma comunque si assiste a 100 minuti di buon intrattenimento, non annoiandosi mai. Ah, poi c'è una bella atmosfera, si respira molto quell'aria distopica, che in un certo senso richiama il cinema anni 70-80 di questo filone. Infatti uno dei migliori meriti di Kurt Wimmer, è stato quello di realizzare una delle poche pellicole di fantapolitica degli anni 2000 con una tinta del vecchio secolo. Gli effetti speciali sono resi così e così, diciamo senza infamia e senza lode. Il finale è bello, ben diretto, magari un po' assurdo il combattimento finale, ma nel complesso regge. Discreto anche il colpo di scena anche se qualcosa me l'ho aveva fatto capire già prima. Sul piano registico-narrativo c'è qualche difetto in più: secondo me il fatto è che quasi fin da subito lui comincia a capire di provare sentimenti e accade troppo rapidamente l'alleanza con la così detta "resistenza". In parole povere, la storia è portata avanti con troppa superficialità. A tutto ciò però ci sta una radice, che è la sceneggiatura, per altro scritta dallo stesso regista, e questo sta a spiegare i difetti dell'impianto narrativo. E' appunto molto approssimativa, prevedibile in certi punti, non propone dei flashback o roba simile che mostrino come si è arrivati a la situazione sociale che c'è. Non si capisce le altre nazioni se sono anch'esse così. E poi naturalmente la metamorfosi del protagonista è troppo rapida. Le uniche cose buone sono la scelta di una droga che impedisce di provare emozioni e la caratterizzazione dei personaggi. I dialoghi sono senza infamia e senza lode. In fin dei conti è una sceneggiatura fatta abbastanza di fretta. Mi è piaciuta invece la fotografia che caratterizza molto la pellicola, da un tono cupo e anche molto futuristico. Uno dei punti forti secondo me è lo stesso Christian Bale, bravissimo in tutto il film, e penso sia uno dei migliori sulla piazza ad interpretare un personaggio mono-espressivo ma che trasmetta lo stesso, un magnetismo incredibile. E' uno di quei fattori che fa andare il film oltre il 6 e mezzo. Il resto del cast è così e così: non mi è piaciuto l'attore che interpreta il padre, mentre Diggs è discreto. Bravo, anche se compare solo nei primi minuti, Sean Bean. Il regista ci vuole mostrare il suo rifiuto verso la guerra è altre minacce, portando la società a delle situazioni estreme. Però al tempo stesso, ci fa capire che per l'uomo è impossibile cercare di non provare sentimenti, ed allora è vero che c'è il rischio di disordini, ma è anche vero che si possono provare molte emozioni belle, come l'amore, l'affetto e la pietà. Molto meglio un mondo caratterizzato da vicende in continuo cambiamento, anche se a volte sono spiacevoli, che un mondo anonimo e ripetitivo fino allo sfinimento.

Non male, poteva essere davvero un gran film se lo avessero articolato di più. 7=.