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EQUILIBRIUM regia di Kurt Wimmer

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shish     7½ / 10  30/10/2008 13:32:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Era il lontano 1932 quando Aldous Huxley scrisse “Brave new World”, l’opera che fu ammirata per le sue avanzate prospettive verso una società dispotica e tecnologicamente all’avanguardia, in cui per esorcizzare la depressione e l’infelicità dei popoli venivano somministrate alle persone droghe specifiche: una chiara critica in chiave ironica.
A distanza di 70 anni netti, Kurt Wimmer costruisce dalle vecchie fondamenta una storia fantascientifica, innalzandola ad un prossimo futuro, dove il mondo dopo aver sostenuto il peso di una III guerra mondiale, prende in considerazione la realizzazione di una società utopica da sempre sognata da persone in grado di pensare e sognare. Ora quel concetto così astratto viene proposto per la prima volta nella storia dell’umanità, in una società dispotica e futuristica, che incrimina le passioni, le emozioni, i sogni dell’uomo in quanto considerati artefici di male e guerre. In conseguenza di ciò le sensazioni umane vengono represse attraverso il Proxium, una droga che deve essere obbligatoriamente iniettata in ognuno quotidianamente, chiunque interrompesse il dosaggio verrà punito con la morte. Quest’ordine viene salvaguardato e vigilato da i Cleric, una sorta di polizia segreta, addestrata rigorosamente ad incursioni per la repressione di un gruppo avverso, la Resistenza.
Un perfetto avvio quest’introduzione creata dal regista che decide di dare d’ora in poi un significato introspettivo alla fievole società da lui stesso creata, affidandosi alle maestrie e alle recitazioni del incontrastabile Christian Bale…

Un perfetto mondo creato, quello di Equilibrium, esso presenta scene d’azione e dinamismo che possono ricordare The Matrix, per le sue esagerazioni nei combattimenti; è angoscioso e avvincente, riflessivo e inaspettabile.
Sono puri e curati nella fotografia e nelle ambientazioni i 100 minuti di durata, che sembrano scivolare tranquillamente nel vederli, mentre al loro interno tutto cade nella staticità e nella mancanza di colore di quel mondo esanime.
Una pellicola che merita tutto il grande rispetto, e la grande ammirazione, nella spettacolarità e nei suoi ripresi temi, peccato per i promiscui e poveri effetti speciali ma per quest' ovvio motivo questi vengon messi in causa in non troppe occasioni.
“Senza emozioni il tempo è solo un orologio che fa tic-tac”.