elio91 9 / 10 08/07/2013 20:38:36 » Rispondi Magistrale interpretazione libera (molto libera) di Kafka. Welles si scatena come suo solito, parte in sordina e poi il suo stile impazzisce di virtuosismi barocchi e claustrofobici. La paranoia è dietro l'angolo. La differenza notevole rispetto a Kafka è un protagonista di certo meno dimesso, sessualmente quasi disinibito, che decide di morire e vivere senza arrendersi nonostante tutto tanto che quella risata finale prima della dinamite che esplode (momento surreale, dal coltello si passa alla dinamite...) echeggia come una sfida. Scene a tratti da manuale del cinema, ogni cosa è al punto giusto. Un capolavoro quindi, e il miglior film di Welles dopo Quarto Potere (il regista lo considerava il suo migliore risultato). Perkins adatto e bravo. Assurdo che alla sua uscita sia stato criticato, ha una grandezza fin troppo evidente sto filmone.