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AMITYVILLE HORROR (1979) regia di Stuart Rosenberg

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Godbluff2     7 / 10  14/09/2022 23:33:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è un grandissimo film, "Amityville Horror", ma è di sicuro un piccolo classico del cinema d'orrore e un grande classico quando si parla di "case infestate".
Il film di Rosenberg, discreto regista della New Hollywood che nella regia riecheggia, più inconsciamente che altro, anche qui, ha un punto di forza molto grande dal mio punto di vista, che è il mio personale miglior motivo di apprezzamento alla pellicola: riesce a comunicare in modo superbo l'aria "corrotta" e malevola della casa, lascia un senso di angoscia, di un qualcosa di sbagliato. Da questo punto di vista funziona benissimo e mi ha coinvolto molto, controbilanciando quelle tematiche, profondamente legate alla visione cattolica del male, che mi fanno addormentare in pochi minuti.
Inoltre, riesce a farlo senza mostrare di fatto praticamente nulla, solo sensazioni e intuizioni del male, escludendo i minuti finali; una sobrietà molto più efficace dell'inutilmente chiassosa abbondanza di volumi alzati, jumpscares e orribili demoni che fanno "bubabuba" alle spalle dei protagonisti.
Qui bastano pochi e classici effetti (una sedia a dondolo che dondola da sola, una finestra infame che fa come pare a lei, le mosche che si confermano assolutamente le figlie del demonio che devono morire tutte bruciate) per creare l'atmosfera assolutamente malsana attorno alla casa, grazie anche allo stile scelto da Rosenberg, che si prende il suo tempo nelle inquadrature per farci scrutare la casa, per farcene respirare la malsanità, evitando a volte di seguire i protagonisti in movimento e preferendo invece aspettarli all'interno dell'abitazione, con piccoli aggiustamenti di panoramica.
Poi ci sono le cose che rendono "Amityville Horror" un film piuttosto farraginoso in realtà: non tanto la componente "diauloreligione" ma quanto parecchie debolezze nella sceneggiatura, personaggi comprimari che girano in tondo senza finire poi da nessuna parte (il poliziotto) altri che vorrebbero dir qualcosa, come il prete (probabilmente l'impotenza della fede contro il male ? Non è chiarissimo) ma non ci riescono e alla fine buona parte delle sue scene finiscono solo con l'appesantire il film; o ancora la ridondanza nel mostrare come a quanto pare tutti, ma proprio tutti, i conoscenti dei Lutz siano ricettivi a 'sto maligno della casa, e che roba oh. O il dettaglio "mistico" del fatto che il protagonista sia praticamente il sosia del tipo che ha sterminato la famiglia in casa l'anno prima, a che servirebbe esattamente ? Cosa cambia, a cosa porta, le forze del male non potevano agire allo stesso modo, se fosse stato altrimenti ? Certo che si.
Insomma, è un film che ha le sue debolezze, sente il peso di una scrittura scricchiolante eppure, fin dalla prima volta che lo vidi (ormai saranno quasi quindici anni fa e l'ho rivisto solo un paio di giorni addietro), riuscì a conquistarmi, fosse anche solo parzialmente, con un'atmosfera non da poco, costruita intelligentemente.
Un buon film, riuscito a metà ma che resta un classico piacevole da vedere.