Project Pat 6½ / 10 30/06/2016 12:45:48 » Rispondi Marlon Brando non fu solamente Stanley Kowalski, Terry Maloy e Don Vito Corleone; fu anche Johnny Strabler, il centauro duro ma dal cuore tenero.
Uscito lo stesso anno di "Fronte del Porto", seppur prima, basterebbe paragonarlo (manco a farlo apposta) a quest'ultimo per constatare quale sia una pellicola indimenticabile, che dopo 50 anni e passa tiene ancora ed è sempre un piacere rivedere e sinceramente, pur riconoscendone i meriti iconici (quanti, con addosso un qualsiasi giubottaccio di pelle e sopra la propria moto ancorché scassata, con magari dietro la propria bella, ancorché brutta, non se la sentono un po' Brando, pure senza cappello?), non ho trovato "Il Selvaggio" un film capace di elevarsi al di sopra di quanto anzidetto, un filmone, in sintesi.
Infatti, se è vero che è grazie a pellicole come questa che, dopo quegli anni, la società (o almeno parte di essa) non sarebbe più stata la stessa (e a tal proposito, anche James Dean in "Gioventù Bruciata" docet), è altrettanto vero che nulla sfugge a quell'immortale nemico che vi è sempre stato e sempre vi sarà: il cliché, altrimenti noto come luogo comune. Potrà forse dispiacere dirlo, ma alla fin fine, presa singolarmente, la storia di questo film è infatti ben poca cosa e se si aggiunge poi che non sono neanche un biker... .
Tutto ciò mi porta dunque a dare un soppesato, prudente sei e mezzo, sebbene al momento di quel magnetico sorriso finale da parte del buon Marlon, la tentazione di dar otto sia stata forte, assolutamente.