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LOLA MONTES regia di Max Ophüls

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Invia una mail all'autore del commento wega     8 / 10  05/09/2008 19:44:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Testamento cinematografico di Max Ophuls, unico film a colori in cinescope di uno dei più grandi registi della storia del cinema. Bellissimo, ma non lo collocherei tra i suoi capolavori.
Il circo, il cinema, entrambi forme di spettacolo. Riprendendo da "La ronde" la connotazione circolare, di certo intesa non come struttura narrativa, ma piuttosto come una particolare focalizzazione della pellicola. La focalizzazione sul personaggio, in esposizione a 360°, è decisiva nel creare quella morbosità -a cui l'autore mirava- del pubblico, cinematografico o circense che sia, nei confronti della figura, l'ultima, chiave di tutto il pensiero Ophulsiano: la donna e la propria vita amorosa. Una morbosità che rispecchia pur sempre un frangente sociale e culturale di attualità. Oggi più che mai c'è il fenomeno del culto di tutto ciò che è morboso.
La fotografia è eccellente, la grande eleganza è una costante di questo regista, e parlando di regia, il piano sequenza iniziale di quattro minuti con la direzione di Ustinov e dei giocolieri, è la firma artistica ideale per una carriera arrivata ormai al capolinea. Forse ci voleva Alida Valli al posto della Carol.
anthony  06/09/2008 12:15:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
bè...non posso che quotarti. Stavo venendo a recensire ma...ho trovato il tuo commento..e questo basta.
Invia una mail all'autore del commento wega  06/09/2008 17:23:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Maddai che scherzi?? Recensisci, recensisci, non ho poi detto un granchè, c'è di meglio in tutti i commenti che mi precedono, molto più profondi, quindi sono sicuro che hai qualcosa di interessante da dare a questo film anche tu. A presto.
anthony  07/09/2008 14:53:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
a proposito, non c'entra nulla con questa discussione......da altri dibattiti ho appreso che non ami il cinema di Dario Argento (uno dei miei registi preferiti fino al tracollo enosorabile verso la fine degli anni '80)...allora mi permetto di consigliarti i suoi primissimi lavori, i primi tre film (che naturalmente considero Capolavori del thriller) : L'UCCELLO DALLE PIUME DI CRISTALLO (1969), IL GATTO A NOVE CODE (1971), QUATTRO MOSCHE DI VELLUTO GRIGIO (1972)...così poi ne discutiamo insieme. PS : Non partire prevenuto.
Invia una mail all'autore del commento wega  07/09/2008 18:06:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
eh, ok dai, no sono sempre contento di ricredermi è indice pur sempre di una certa elasticità..o poca personalità..? No scherzo dai, comunque, non so quando, ma cercherò di recuperare, se mai quando li passano per la tv..Ciao a presto.
anthony  07/09/2008 23:22:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I primi grandi film di Argento difficilmente li passano. Le ultime schifezzuole invece abbondano a dismisura (i pessimi NON HO SONNO,IL CARTAIO,IL FANTASMA DELL'OPERA....ecc,ecc...). Ti consiglio dI affittarli in un fornito videonoleggio. Secondo me meritano...anche per un "ostileArgento"...sono senzazionali e (sempre opinione mia) non poco disturbanti.
Invia una mail all'autore del commento wega  08/09/2008 10:16:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ok, però la parola capolavoro..cioè arrivo da poche ore circa la visione di un "Andreij Rubliov", se quello è un capolavoro, un uccello dalle piume di cristallo non può arrivare che ad un buono o ottimo prodotto. Ma li vedrò, promesso. Cioè è meglio anche per me, sempre di cinema si tratta.