Javier81 7½ / 10 27/03/2020 23:45:07 » Rispondi Altro bel film di Kim, che questa volta da più spazio ai dialoghi parlati. Ma non mancano i simbolismi, le scene memorabili e le ottime prove degli attori in generale. Un regista che ti apre la testa ogni volta, basta stare attenti. Una critica al mondo della chirurgia estetica (molto più diffusa in Corea del Sud che da noi, ma capisco che molti non lo possono sapere), con la quale si cerca di ovviare non solo al tempo che passa ma ovviamente alla naturale mancanza di bellezza, importante non solo per stare bene con se stessi ma anche per trovare un lavoro e un compagno/a migliore. La vittoria della superficialità insomma. L'oscuramento dell'unicità dell'io personale in cambio di una bellezza massificata, immediata e riconosciuta da tutti che assicura un rapporto più duraturo e che rappresenta un anticorpo contro la solitudine e i malesseri della vita odierna quali la depressione. Inadeguatezza. Accettazione. Parole troppo comuni ormai da essere diventate stucchevoli in un mondo spietato come la giungla. Perché stiamo diventando animali.
CI sono come sempre i simbolismi (il mare, la scultura che rappresenta la coppia che viene inghiottita...), le scene memorabili (quella della maschera), le ottime prove degli attori. E sembra quasi di entrare dal panettiere quando il dottore e la protagonista si vedono e interagiscono considerata la grande accessibilità al palazzo, caratterizzata poi dalla voluta pochezza di dialoghi e scene (riesce ad entrare perfino durante l'intervento.) Un messaggio critico anche qui secondo me. Unica critica al film i 15 minuti finali, belli si, ma che potevano essere gestiti con più cura.