caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA MONTAGNA DEL DIO CANNIBALE regia di Sergio Martino

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5 / 10  14/01/2014 11:24:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Solita escursione in terre selvagge alla ricerca di un uomo scomparso. Siamo in Guinea, dove leggenda vuole l'esistenza di un'isola maledetta sulla quale si sono perse le tracce di un famoso ricercatore. La spedizione parte ma la noia impera.
Martino si cimenta come suoi altri esimi colleghi nel filone cannibal con un solo scopo: tenere desta l'attenzione con una trama avventurosa e soprattutto shockare mettendo in scena il maggior numero di efferatezze. L'obiettivo in questo caso però non è raggiunto, colpa di una sceneggiatura soporifera e di una serie di crudeltà poco impressionanti per il conoscitore del genere.
Il film è spinto dalla presenza di Ursula Andress, famosa Bond girl ben disposta nel restare senza veli. Le sue pur notevoli doti fisiche però non possono da sole risollevare una pellicola che punta sul turbamento senza però avere l'estremista ardire di un Ruggero Deodato. Ci sono le scene di violenza tra animali (imperdibile quella della scimmia attaccata dal pitone) e su animali (ma senza appunto raggiungere i livelli di "Cannibal Holocaust"), ed ovviamente quelle perpetrate dai cannibali nei confronti del gruppetto di esploratori.
Il lavoro di Martino prende davvero quota solo nell'ultima mezz'ora, quando i sopravvissuti vengono fatti prigionieri e portati in una suggestiva grotta. Da quel momento si dipana una serie di scene piuttosto forti che rendono la situazione un attimo più degna di nota. Non mancano comunque momenti di elevato livello weird: il cannibale che si inchiappetta il maiale ne è l'apice.
Nel complesso quindi non memorabile, con la buona idea delle maschere a rendere più minacciosi gli indigeni.