caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LO SGUARDO DI ULISSE regia di Theo Angelopoulos

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio     10 / 10  22/08/2006 22:52:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un vero capolavoro. Un viaggio tra gli orrori della guerra nei balcani alla ricerca di uno sguardo innocente che rischia di andare perduto.
Piani sequenza lunghissimi anche di un minuto. Capolavoro della cinepresa che ruota a cerchiointorno ai personaggi tutti bravissimi.
Un film che ha vinto vergognosamente poco. Meritava tutto perché è un film sul film, un film per l'arte del film al di là di ogni volgare botteghino.
Unico.
frine  06/09/2006 01:02:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che sia un film molto serio e pochissimo attento alle esigenze del botteghino è indubbio. Tuttavia non mi ha convinta affatto. Non decolla, non coinvolge, sembra il testamento di un intellettuale depresso e straniato che pensa di avere sbagliato tutto.
Comunque, molto bello il viaggio sul Danubio della statua divelta di Lenin, con i popolani che si fanno il segno della croce come di fronte a un defunto. Forse un dettaglio realistico, forse un ricordo delle persone che si facevano il segno della croce al funerale di Togliatti: come ancora è possibile vedere in "Uccellacci e uccellini" di Pasolini, film di gran lunga più coinvolgente per carica emotiva e lucido approfondimento dei temi (gli stessi, in fondo, anche se Pasolini era un profeta).
Giordano Biagio  24/09/2006 16:45:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si capisco quel che vuoi dire e dal tuo punto di vista probabilmente hai anche ragione. Tieni però presente che si intrecciano diversi temi tra i quali spicca anche la ricerca dei vecchi filmati non ancora sviluppati che rappresentavano un orgoglio nazionale per la Grecia e per il regista esule nonchè una metafora dello sguardo innocente da imprigionare nel mezzo di una guerra spaventosa. E' un film d'essai che vive delle emozioni incrociate tra le paure della guerra, la follia che scaturisce dalla perdita di identità, il vuoto di un ritorno a casa impossibile, e l'ossessione dei ricordi forti e importanti nel caratterizzare la personalità di Angelopoulos. Nessuna ricerca dello spettacolo. Solo un omaggio funebre e luttuoso a un mondo che se ne era andato.
NB. Ciò è quello che ho visto io, poi si può vedere in chiavi diverse...tutte altrettanto rispettabili (meglio chiarire sempre questo aspetto delle multiinterpretazioni prima che qualcuno ci salti addosso all'improvviso...)
frine  11/11/2006 00:05:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Infatti sono d'accordo: il film è piuttosto luttuoso. Ma proprio per questo credo che possiamo stare tranquilli: nessuno ci salterà addosso per avere commemorato un funerale.
Giordano Biagio  11/11/2006 10:13:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Battuta efficace...
StIwY  15/02/2015 12:37:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Capolavoro ? Secondo me sei leggermente fuori scala nel definirlo così. Sono uno che non disdegna il buon cinema, i film lenti, drammatici, non mi annoiano.......anzi, ma questo non l'ho proprio digerito, oltre al fatto di non averci trovato nulla di memorabile.