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AFTERMATH regia di Nacho Cerdà

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  08/06/2012 12:50:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si fa mancare nulla Nacho Cerdà,un' autopsia (anzi due) ricche di dettagli anatomici con in aggiunta sessioni necrofile che non sfigurerebbero in un ipotetico confronto con le aberrazioni sessuali di "Nekromantik".
Dopo "The Awakening" in cui Cerdà illustrava il distacco spirituale dalla materia, in questo secondo capitolo della Trilogia della Morte il regista spagnolo tratta direttamente il disfacimento della carne e la conseguente inutilità dell'involucro organico.Niente di più che un oggetto su cui sfogare le proprie perverse pulsioni per un anatomopatologo indifferente al fatto che quel nome più volte inquadrato sul body bag sia rivelatore di una vita spezzata ed ugualmente meritevole di rispetto.
I clamorosi effetti speciali,la cupa ambientazione della morgue dai toni gelidi e le ricorrenti inquadrature di utensili autoptici contribuisco a creare una sorta di mostruoso realismo reso ancora più graffiante dell'indifferente sguardo di Pep Tosar ,pronto a divampare solo durante i malsani sfoghi o per biasimare l'eccesiva curiosità del giovane inserviente.
La scena in cui viene consegnata la catenina ai disperati genitori della ragazza deceduta è significativa per sottolineare l'ultimo aggancio con il ciclo fisico.
Una tematica importante trattata mediante un approccio estremo che non si recepisce affatto come mera ostentazione splatter."Aftermath" infatti pone interrogativi attraverso immagini brutali in una contrapposizione lampante fin dall'introduzione, che alle sublimi note della "Lacrimosa" di Mozart associa gli effetti di un incidente stradale.I facilmente impressionabili ne stiano alla larga.