PAGANINI HORROR regia di Luigi Cozzi

-Uskebasi-     1½ / 10  05/05/2010 14:35:10 » Rispondi
Difficile dare un brutto voto ad un film che ti ha regalato così tanto, si ride molto di più che sul proprio film comico preferito. E' difficile, ma è obiettivamente quello che merita, forse più di quello che merita.

Proviamo ad elencare tutto quello che mi viene in mente:
-Come detto da Lord_Trashone nella prima scena appaiono oggetti che non dovrebbero esserci nell'epoca, su tutti il phon.
-Effetto dell'elettricità indescrivibile per quanto patetico; e la cosa clamorosa è che viene riproposto più volte come a dimostrare che sia riuscito e sia il punto di forza del film.
-Il regista costretto a farci vedere 2 o 3 videoclip interi perchè non sapeva come arrivare ad 1 ora e 20 di film.
-Recitazione teatrale, terribilmente accentuata. Su tutti la protagonista che addirittura in alcune scene spalanca la bocca e tira fuori la lingua.
-Doppiaggio che definire scandaloso significherebbe elogiarlo.
-Comportamenti assurdi, si urla anche in una conversazione normale.
-Daniel in realtà è un incrocio tra Montesano e Rocco SIffredi.
-Personaggi che danno per scontato cose che non possono sapere. Ad esempio la presenza di un presunto muro di energia lungo tutto il perimetro della casa quando l'hanno "visto" solo in un punto. Oppure Kate che si offende perchè non ha pensato prima di suonare al contrario la melodia per rompere la maledizione (ma che ne sa?!!)
-Il personaggio Lavinia che ci descrive tutto quello che vede, apice quando la loro amica urla agonizzante per 2 minuti davanti a loro prima di morire e lei dice: Elena è morta!
-Dialogo susseguente del fungo a dir poco STREPITOSO per quanto senza senso.
-Spirito del male, ti detesto!
-Paganini che crede di essere un vampiro e decide di morire con la luce.
-Spiegazione forzata del film abbozzata nel finale.
-Altre decine e decine di cose che non mi vengono in mente al momento, ma non ho più voglia di pensarci.

In definitiva un CULT da vedere in compagnia se si vuole schiantare dal ridere.