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IL MULINO DELLE DONNE DI PIETRA regia di Giorgio Ferroni

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GianniArshavin     7½ / 10  18/11/2016 14:30:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il mulino delle donne di pietra è uno dei migliori gotici in circolazione, meno famoso rispetto ai titoli di Bava, Freda e Corman ma non per questo meno valido.
La pellicola riprende alcune idee da classici come La maschera di cera, adattandoli alle atmosfere gotiche tanto care al nostro cinema di quel periodo.
Alla regia un Giorgio Ferroni che con soli due film (l'altro è La notte dei diavoli, 1972) è riuscito a imporre il suo marchio al genere. La storia propone un interessante calderone di suggestioni prese dal cinema horror e da quello di fantascienza, amalgamando il tutto con l'innato gusto per il gotico del regista.
La vicenda si dipana con ritmo e l'intreccio risulta sempre coinvolgente. Ad un inizio prettamente di marchio horror si affianca una seconda fase dove la componente fantascientifica esce fuori, portando Il mulino delle donne di pietra ad un livello superiore sia in termini di qualità che di originalità per quanto riguarda il filone.
Le atmosfere sono sempre macabre e cupe, cosi come fa la sua porca figura la spettrale ambientazione del mulino. Curatissima la scenografia, soprattutto nei decadenti interni che confermano il gusto di Ferroni per il gotico.
Per quanto riguarda il sangue qui ne abbiamo poco, il prodotto punta più sulle suggestioni e sull'atmosfera. Non mancano invece delle convincenti scene di tensione, soprattutto nelle prima metà di film e dei momenti onirici davvero molto ispirati.
Per quanto riguarda il cast non ci sono nomi altisonanti, ma la bellezza diafana di Scilla Gabel colpisce e non poco.

In sintesi Il mulino delle donne di pietra è un'opera di grande valore, da riscoprire e collocare vicino a grandi classici del genere come La maschera del demonio e Il pozzo e il pendolo. Da recuperare per gli appassionati e per chi cerca horror di classe d'altri tempi.