caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

KAIRO - PULSE regia di Kiyoshi Kurosawa

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
-Uskebasi-     7½ / 10  30/05/2011 00:54:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bisogna prenderlo come un film metaforico, perchè in effetti è quello che è. Se lo si guarda con occhio critico e concreto è impossibile non storcere un pò il naso per alcune dinamiche poco chiare, o assurdi comportamenti dei personaggi sempre pronti a dividersi. La realtà, appunto, è che il film è una metafora sulla solitudine, generata (in maniera esasperata dal regista) da internet e le nuove tecnologie in generale. Sempre di più l'individuo si estranea dai rapporti sociali fino ad annullare la sua esistenza, e assottigliando così il confine tra vita e morte, ormai talmente vicine da confondersi: che cos'è la morte se non la solitudine eterna? e se la vita stessa fosse nient'altro che solitudine, quale sarebbe la differenza?

Togliendo messaggi del regista su pessimismo e crisi esistenziali, rimane comunque un ottimo j-horror con addirittura risvolti apocalittici, ma soprattutto con momenti inquietanti, che non ricordo di aver mai visto negli altri film nipponici con bambini e ragazze corvine di turno.