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KAIRO - PULSE regia di Kiyoshi Kurosawa

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dibinho     5 / 10  22/08/2010 14:11:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche questo film giapponese non riesco ad apprezzarlo, deludente
abbastanza lento, non fa paura, pochi colpi di scena, ho notato la difficoltà nel riconoscere i personaggi e non è la prima volta che mi capita coi film giappo..
Penso che mollerò il colpo e i film horror giappo ne vedrò ben pochi in futuro..
Ciaby  22/08/2010 14:35:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che commento di ottusità mentale spropositata.
dibinho  22/08/2010 15:30:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ti piace insultare facile , davanti a un pc
Ciaby  22/08/2010 15:38:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io non insultavo. Ho solo detto che è ottuso il commento, perchè dire che tutti i film giapponesi horror ti fanno cag.are quando, magari, ne hai visti solo 2-3 è abbastanza riduttivo.
Ma tranquillo, non sei l'unico. E' pieno di gente su filmscoop che pensa che gli horror giapponesi siano uguali e siani sempre sulle ragazze capellute, quando magari si sono visti solo the ring e the grudge. C'è tutto un pregiudizio abbastanza schifoso, perchè si parla della cinematografia di un popolo che dalla maggior parte degli Italiani viene, stupidamente, ignorato culturalmente (c'è il rischio, spesso, di generalizzare e di vedere nell'intera Asia la Cina, quando tra Cina e Giappone c'è un abisso... un po' come comparare l'Italia a Cuba). E basta con la storia degli attori uguali, perdio, in Kairo gli attori sono diversissimi, questa te la sei fatta uscire proprio dalle cantilene.
Una ha i capelli mossi e chiari, uno è biondo tinto, l'altro ha i capelli neri, l'altra ragazza ha il caschetto nero ed anche i visi si differenziano parecchio, quindi non hai scuse.
Se da un horror ti aspetti terrore, colpi di scena e mannaie, allroa non guardarti i film di Kiyoshi Kurosawa, che è un genio e che usa l'horror non per spaventare ma come monito di riflessioni profonde e filosofiche. Kairo è -a mio parere- un capolavoro (e mi ha fatto ****** in mano più volte) in grado di dare riflessioni non banali sulla solitudine umana.
dibinho  22/08/2010 16:06:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
bhe' se non insultavi offendevi..
se x te e per molti altri e' un capolavoro per me non e' un problema..

Ciaby  22/08/2010 16:17:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Classica risposta di chi non sa cosa rispondere.
Vabbeh...
76eric  22/08/2010 14:56:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rispondo ad entrambi.
Peccato dibinho che non ti sia piaciuto, anche se ho già notato in precedenza il tuo basso gradimento alle pellicole orientali di genere.
Personalmente trovo alquanto originali le tematiche affrontate dal regista, e secondo me non riguarda solo "loro" ma possiamo benissimo generalizzare. Eh si, in questo caso siamo dalle parti del Capolavoro ( ma conta che è sempre una mia opinione personale eh). ;-)
Per Ciaby: Leggo ogni tanto alcune tue recensioni accurate ai films orientali dal quale traspira tutta la tua passione per i generi, e te ne rendo merito, ma non voglio passare per un paciere o per farmi vedere, ma invece di offendere, che non porta da nessuna parte, fai piuttosto valere le tue ragioni in merito, visto che soprattutto in questa materia non sei secondo a nessuno. ;-)
Ciaby  22/08/2010 15:51:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bravo, eric! *_*
Comunque un film da brividi altissimi (sia di paura, che di bellezza cinematografica).

Impossibile non commuoversi di fronte alla silenziosissima nscen enel treno o quella, meravigliosa, in cui Harue abbraccia il nulla, dicendo di non essere più sola.

- NON C'è NESSUNO, NON C'è PROPRIO NESSUNO
- IO CI SONO. IO SONO QUI CON TE.
76eric  22/08/2010 16:16:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si si concordo in pieno. Lo ripeto che io non ho visto moltissimi horror ( mio genere comunque prediletto) asiatici ma di quegli che ho visto, questo Pulse mi ha proprio colpito. Mi è piaciuta la sua complessità, il modo di analizzare e poi intrecciare le due vicende in un contesto generale palpabile anche se solamente accennato, forse, anzi sicuramente anche il modo di trattarlo poco era comunque esaustivo per lo scopo che il regista voleva prefiggersi.
In fin dei conti anche questo è un soggettivo ed intrigante modo di affrontare il tema apocalittico. La scena finale, potrebbe essere vista come un viaggio della salvezza e della speranza ( nell' America Latina) come quello che compì Noè.
Quanto alla paura, anche a me ha fatto venire la strizza, l' ho già detto nel mio commento, scene fantasticamente spaventose, i brividi, quello che io chiedo maggiormente ad un film classificabile come Horror. Fra i migliori della primadecade anni 2000 sicuramente. ;-)