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KAIRO - PULSE regia di Kiyoshi Kurosawa

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BenRichard     6½ / 10  31/05/2018 00:41:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il problema principale di Kairo (Pulse), adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo scritto sempre dallo stesso regista giapponese Kiyoshi Kurosawa, è che di horror ha ben poco e quindi si rimane delusi sul lato della tensione, suspense, paura, spavento e che non presenta neanche scene che possano rivelarsi disgustose o disturbanti, per intenderci, non si vede una sola goccia di sangue in tutto il film.
Invece trovo l'opera di Kurosawa fortemente metaforica nel denunciare o comunque criticare quello che poi seriamente sta avvenendo un pò in tutto il mondo per colpa di una tecnologia che sempre di più sta prendendo il sopravvento e le redini del mondo condizionando così inevitabilmente la mente degli esseri umani e che tutto ciò porterebbe le persone ad isolarsi in se stesse, vivendo di solitudine, con la consapevolezza che ciò che ci sta condannando e facendo più male è proprio quello che usiamo e sfruttiamo tutti i giorni, e anche provando a starne alla larga non ci si riesce perchè il cervello ne è ormai talmente dipendente che non ne può più fare a meno..e il gesto più drammatico da commettere in una vita di completa solitudine è il suicidio; nel film tutto questo viene metaforizzato attraverso simboli e dialoghi. Difatti la visione si presta ad essere principalmente allegorica e interpretativa.
Da considerare che nel 2001 non si era ancora così tanto schiavi come lo si può essere oggi di tutta questa tecnologia sempre più avanzata. Ci aveva già visto molto bene Kurosawa.
Il film è diretto con una certa e vistosa maestria. La fotografia dà alla pellicola un senso di sporco e abbandonato. Non male come atmosfere, di sicuro la parte che riesce a rendere di più per le caratteristiche dell'horror.
Però bisogna anche ammettere che non proprio tutto convince a pieni voti. Tralasciando la questione che di horror ha ben poco, c'è da aggiungere comunque che la visione tende un pò a stancare in quanto duri sulle 2 ore e l'andamento è assai lento soffrendo di una certa staticità dovuta più che altro al ripetersi di certe scene tutte molto simili tra loro da uno sviluppo narrativo che per l'appunto finisce per risultare troppo ripetitivo, portando così lo spettatore a vivere più momenti di stanca. Proprio per questi motivi non riesco a dare di più come voto. Comunque in sostanza l'ho trovato gradevole ed anche un lavoro abbastanza impegnativo.