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LA MEGLIO GIOVENTU' regia di Marco Tullio Giordana

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hghgg     8½ / 10  20/11/2015 18:42:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una nuova epopea alla "Novecento" più bella di "Novecento" con in più, in omaggio, quel titanismo da infinita saga letteraria romantica e malinconica che un po' rimanda anche ad un'altra elegia al tempo che passa come "C'era una volta in America" che il film di Giordana addirittura supera, nettamente, in durata (6 ore, mica bruscolini) vista la sua originaria concezione televisiva.
Un enorme ciclo narrativo lineare, dagli anni '60 al 2003, ci mostra l'evoluzione dell'Italia, del Mondo, e dei fratelli Nicola e Matteo Carati assieme al resto della loro famiglia, con una tale quantità di scene memorabili e belle idee da scivolare via in straordinaria armonia con lo spettatore nonostante la titanica durata (consigliabile in ogni caso una pausa tra prima e seconda parte almeno) e giusto qualche trovata, funzionale allo sviluppo della storia, che ho trovato un tantino estrema (pure la moglie brigatista! Ma tutte a lui oh) ma va benissimo così.

"La meglio gioventù" è forte della regia di Giordana che ha il gusto dell'Epico, del Grandioso ma senza mai dimenticare buon gusto, delicatezza e poesia di cui il film è permeato, così come non dimentica crudezza e momenti cupi, dosando meravigliosamente gli elementi in un calderone perfettamente centrato e davvero gustoso forte anche di un circolo di personaggi veri, umani, sentiti, non solo dotati di eccellenti caratterizzazioni (tutti e sono tanti) ma anche affidati ad un cast tanto numeroso quanto affiatato, preparato e in gran forma, con in testa quel fenomeno di Luigi Lo Cascio che con la sua bravura mi aveva già stordito nel capolavoro "I 100 passi" e qui si ripete con un'interpretazione sofferta e profonda, naturale ed espressiva, IL volto simbolo di questa epopea italiana rappresentato da un attore di grande talento.

Parliamo anche di un sorprendente Alessio Boni che ha nelle mani un personaggio complicatissimo e sa renderlo convincente e carismatico, sebbene io abbia sempre pensato che la grande sofferenza interiore di Matteo lo porti a fare clamorose cose a caso che mi hanno spiazzato in entrambe le visioni del film. Comunque bravo, non come Lo Cascio, ma bravo, Boni l'ho visto perso nelle peggiori schifezze televisive italiche immaginabili, che peccato.

E attorno a loro un cast brillante e ricchissimo, la migliore Jasmine Trinca di sempre, parla poco e recita benissimo con gli occhi, gli sguardi e i gesti. La garanzia Fabrizio Gifuni, Adriana Asti, Andrea Tidona e così via.

In un film del genere è difficile e sarebbe davvero tedioso elencare determinate scene, momenti e sequenze del film, basta vederlo.

Davvero splendido, epopea cinematografica italiana del nuovo millennio, non robetta da poco.