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LA MEGLIO GIOVENTU' regia di Marco Tullio Giordana

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Luigi      8 / 10  13/09/2003 09:47:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
IL film vuole rappresentare la generazione di chi aveva vent'anni nel 1966, ma anche quelle successive anch'io (1963) negli anni Ottanta sono andato in Svezia e in Norvegia sognando Capo Nord, il mito di Capo Nord che non ho mai visto.
UNa generazione (e quelle successive) con le loro illusioni e le loro contraddizioni e, sicuramente, l'onestà intellettuale nella sincera voglia di cambiare il mondo, o meglio, il nostro mondo, la nostra società in qualcosa di meglio.
L'ideale o l'illusione che ha lasciato il posto all'indifferenza e al lassismo degli anni 90 e del ancor più "moderno" 2000.
L'ubriacatura finale è un simbolo? Ci si è alla fine solo ubriacati di queste illusioni e di questi sogni.
Altrettanto grande è il film nel rilascio dii tante emozioni, forse perchè sono anche quelle della mia generazione,
quindi anche le mie, per questo le provate e mi sono emozionato soprattutto vedendo il secondo atto e forse nell finale mi sarei aspettato una citazione più calzante e più "di cuore" che un semplice "è tutto bello" senza punti esclamativi(!)
Invia una mail all'autore del commento renzo  14/09/2003 21:44:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro Luigi, penso sia stato tu a rispondere al mio commento e ti ringrazio. Ok, hai ragione sulla citazione di papa Giovanni, che però ha agito inconsapevolmente nel mio commento scritto di getto e quando ho letto come tu mi hai smascherato, mi ha fatto piacere, perché è vero quello che dici. Quella frase di papa Giovanni agisce in noi senza che ce ne accorgiamo.
Anche tu sei del 63 come me e anche tu sei andato i Norvegia senza raggiungere capo nord. Quando si è lassù e si arriva ad Alta vedendo paesaggi meravigliosi non si ha voglia di farsi altri 200+200 km per vedere capo nord e un baracchino di gadgets e allora si vira per Kautokeino e Kaaresuvanto, Karesuando,un triangolo scandinavo dove in pochi km sei in norvegia finlandia e svezia. In scandinavia sono andato nel 83 e poi soltanto in Finlandia nel 89: ne ho dei ricordi bellissimi. Io ho non ho rimpianti generazionali. Sono stato impegnato politicamente (fine 70, inizio 80, e poi di nuovo inizio 90) ed ho vissuto peggio gli anni 80, del riflusso e della milano da bere, non i 90 che ci hanno comunque regalato il governo dell'ulivo. Ora siamo come siamo: il peggio del peggio si è avverato (grazie a Bertinotti). Ma io spero e credo che finirà presto.
Ti regalo un'altra citazione, per commentare la chiusura del tuo commento: Bernanos "Diario di un curato di campagna" - ultime tre parole: "Tutto è grazia".