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I GIORNI DELL'IRA regia di Tonino Valerii

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dobel     7 / 10  04/03/2010 16:18:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una storia di formazione: il giovane Scott, senza padre e con un lavoro infame (pulisce gli escrementi e i liquami degli abitanti del proprio paesino) incontra un anziano pistolero e cerca di accompagnarsi a lui. Il pistolero, l'unico a trattarlo da essere umano, lo inizia ai segreti del mestiere e ne fa un grande ammazzasette in grado di fare coppia fissa. Quando l'anziano 'maestro' travalica i limiti di ciò che Scott considera il lecito (ossia uccide il vecchio e saggio amico di Scott), questi gli si rivolterà contro e lo ucciderà. Non è male, pur senza essere un grande film, e alcune situazioni sono veramente azzeccate. Di buono ha che non stanca e che si fa vedere tutto d'un fiato. La morale dello spaghetti western è molto più cruda e meno poetica rispetto a quella del western classico americano. Si tratta di prodotti spesso ben confezionati, ma che racchiudono un'amarezza e un pessimismo sconosciuti nel vecchio west. Nella terra dei pionieri e dei cowboy era presente un forte senso religioso e la consapevolezza (non so quanto legittima) di compiere una missione alla quale il domani avrebbe comunque prima o poi sorriso. Il western all'italiana (nel quale significativamente non vi compaiono né pionieri né indiani essendo quasi avulso da un qualsiasi contesto storico che non sia quello degli 'anni di piombo') è lo specchio di un periodo e di una società, la filigrana attraverso la quale leggiamo i conflitti e le disillusioni di una generazione. Quanta acqua è passata sotto i ponti da quando il vecchio John Ford coronava di una rossa luce piena di speranza la 'sua' Monument Valley...!