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BOCCACCIO '70 regia di Vittorio De Sica, Federico Fellini, Mario Monicelli, Luchino Visconti

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Mr.619     7½ / 10  06/07/2009 12:30:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sguardo caleidoscopico della questione erotica ( spesso assottigliata da una leggera patina familiare a guarnizione moral-sociale), trattata ed elaborata in tutti i suoi pssibili sviluppi, condizioni e risvolti capitali tanto per una singola coppia d'amanti, quanto per un'intera classe medio-borghese cittadina, inconfondibilmente ( e aggiungerei anche inevitabilmente) legata in maniera imprescindibile al contesto storico socio-economico-culturale in cui si trova intercalata, compreso il diritto naturale e comun-individuale pensiero ed indole ( da cui, a mio modo di vedere, il riferimento a Giovanni Boccaccio).I piccoli squarci di vita problematica narrati rigurdano un pò tutti i campi dell'Eros circoscritto alla tangente ( e tagliente) realtà sub-ordinata: una forma quasi fiabesca e popolare di attrazione ( "La riffa"); l'immane gigantografia di una donna, Anita Ekberg, simbolo del centro di riferimento delle intrinseche passioni e desideri amorosi di un uomo pseudo-pudico, il quale, effettivamente, si rivela un gran bugiardo, avendo paura dei suoi stessi sogni sessuali e totalmente apprensivi e, al contempo, quasi spiritualmente "catartici", e che, al termine dell'episodio, diviene privo della ragione per aver fatto balzare all'occhio di tutti gli ammaliati presenti l'affermazione della sua debolezza psicoginecea ( "Le tentazioni del dottor Antonio", in cui Fellini si mostra in tutta la sua ardente voglia di auto-citazione e "narcisismo"); l'ineluttabile crudele destino che attende coloro che non sono stati in grado veracemente di voler bene e per questo ne pagano le tremende conseguenze false ( "Il lavoro"); fino ad arrivare , con "Renzo e Luciana", ad una, seppur parziale, riconciliazione fra unione delle emozioni e realizzazione nella vita quotidiana, seppur, come dimostrano i due protagonisti che sembrano tratti da uno dei tanti romanzi senza speranza post-neorealistici, ad un caro prezzo ( l'incomunicabilità e la distanza reciproca).