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L'ULTIMO TRENO DELLA NOTTE regia di Aldo Lado

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Woodman     3 / 10  26/08/2013 22:38:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non prendiamoci in giro. Una media così alta è indecente.

La pseudo provocazione di Aldo Lado è un filmetto gretto, vuoto e fine a se stesso, diretto maldestramente con mezzi risibili e una sceneggiatura mediocre, attori pessimi e una moralina da due soldi buttata lì come pretesto per mostrare qualche efferatezza compiaciuta.
Vogliamo chiamarlo pessimismo, questo? Ma per carità. Siamo davanti a un film immorale che pretende di fare della denuncia e di inscenare un ritratto crudo e realistico della perversione celata dietro alla società. Velleità di esporre tesi, di far riflettere (!) a tutto spiano. Cattivo gusto a iosa. Imbarazzanti risultati tecnici.

Dunque, Salerno è un super chirurgo sposato ad una bella e onesta signora, due altolocati, gente perbene che vive tranquillamente. Figlia e nipote sono in viaggio per dirigersi da loro e trascorrere felicemente assieme le festività natalizie. Due ladruncoli di bassa lega irrompono nel treno facendo il loro lavoro, cioè i cogl.ioni, e uno di loro scopa in un cesso con una bella dama distinta che in realtà ha ben poco costume. I due e la debosciata fanno squadra (sai che memorabilia..) e prendon di mira le due povere innocenti. Le due finiscono male, dopo traumatizzanti giochetti erotici. I tre pervertiti arrivan alla stazione dove si imbattono in Enrico e la Berti giunti per riportare a casa le figlie. Dopo essersi offerto di aiutare uno dei due giovani, decide di ospitarli a casa e offre loro la colazione ("mm, squisita", esclama la maniaca gustando la marmellata). Sentito alla radio l'annuncio del truce omicidio di due ragazze, er maschio fa 2+2 e la bestia prende il sopravvento sull'uomo (R-I-D-I-C-O-L-O), così Salerno fa brutalmente fuori i due stronz.etti e lascia illesa la donnaccia, che con una scusa bugiarda finge di esser stata una loro vittima, salvando la pelle. Nell'ispiratissimo finale Salerno si riposa appoggiato ad un albero e la sorca si cala una retina di richiamo funebre sul viso.
Una pietà.
Il disgusto prevale sull'effetto, l'imbecillità delle azioni diventa la materia narrativa di prim'ordine, l'approfondimento dei personaggi che tanto sarebbe servito non esiste, la furbizia prevale sull'intelligenza. Alla fine rimane un film didascalico e vuoto, che butta lì una vicenducola di semi cronaca e la ricopre di fronzoli gore e dialoghi imbarazzanti.

Tipico film che annega nella mer.da che tenta di denunciare. O meglio, che finge di voler denunciare, come pretesto per impressionare con una crudeltà gratuita. Poi che episodi di disumana e perversa violenza continuino ad accadere, e non sporadicamente, non mi significa nulla, nulla toglie alla disonestà di fondo della pellicola, non giustifica un simile, pietoso prodotto a tratti demenziale (la vendetta finale, un momento pazzescamente orrido), che fallisce sotto ogni aspetto.

Il cinema di genere ha offerto ben altre prove, alcune davvero geniali, altre comunque gustose.
Ma questa non ha nè capo nè coda.
Evitabile.
vieste84  18/11/2013 22:51:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A me è piaciuto, però ovviamente amo i film di genere dove si solcano i bassifondi. Ti consiglio di vedere "la fontana della vergine", troverai che questa pellicola è una grande scopiazzatura del film di Bergman il quale la trama è molto più credibile e al posto di Salerno hai un certo Max Von Sydow