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LA CITTA' DEGLI ANGELI regia di Brad Silberling

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JOKER1926     7 / 10  02/12/2014 22:00:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"La città degli angeli" è un'illustrazione d'autore di Brad Silberling, firma anche di altri drammatici.
Si capisce subito, senza panegirici, che questo di Silberling sia un film che verte in temi che hanno a che fare (da vicino) con la psicologia dei suoi personaggi racchiusi nelle strane e beffarde dinamiche della vita (genere drammatico).

Anche se, al di la della vita, si colloca, nella fattispecie de "La città degli angeli", Nicolas Cage nella parte di un freddo angelo che pian piano si convertirà e non resisterà alle tentazioni del terreno; la regia si rifà ad un altro film, "Il cielo sopra Berlino", ma a nostro giudizio il prodotto del 1998 ci sembra essere superiore.
A dettar le leggi del gioco anzitutto un buon ritmo, buonissimo poi il montaggio che si esalta in particolari momenti (come in quello del "volo"); convince pienamente la selezione delle canzoni, "La città degli angeli" ha una propria corteccia, si respirano deliziose atmosfere.
La regia partendo da temi di non semplice realizzazione è caparbia ad alternare momenti più pesanti con altri meno potenti (emotivamente parlando) e il gioco ad incastro apparrebbe essere portato a degna conclusione. Ma la vera débâcle, se così vogliamo etichettarla, si registra verso la fine. Sotto accusa la narrazione che prevede un colpo di scena inappropriato; non sempre un film deve vivere nel fatidico episodio "fatal", c'è il rischio di non farsi apprezzare fino in fondo.
Viene meno persino il finale fin troppo superficiale e troppo spaesato, esso non abbraccia nulla di quello visto durante tutta la proiezione.

Cosa resta di indimenticabile?

Forse nulla; il processo dell'immortalità cinematografica lo preservano un numero non abbondante di pellicole; resta di buono, invece, un grande Nicolas Cage in una parte assai difficile, l'attore si gestisce bene e non delude chi lo ama, o perlomeno, lo apprezza. Parliamo di un attore troppe volte sottovalutato, ma questa è un'altra storia.
"La città degli angeli" merita lodi, si destreggia molto bene sapendo di non poter caricare la porta che conduce verso il sommo.