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EFFETTO BLACKOUT regia di David Koepp

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Invia una mail all'autore del commento Zazzauser     7½ / 10  06/07/2006 20:52:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
The Trigger Effect...
Beh, incomincia bene, creando i presupposti per un film molto bello e parzialmente raggiunge il suo intento... il titolo del film significa l'"effetto del grilletto", ed in un certo qual modo vuole (almeno tentare) di esaminare i rapporti fra persone e di come la nostra personalità cambi radicalmente in situazioni apparentemente non gravi, come un black-out, in cui per il proprio interesse si dimenticano tutta l'etica, la moralità, il torto o la ragione, la paura di essere giudicati. Di cosa scatta esattamente quando ci troviamo con in mano un fucile e dobbiamo minacciare qualcuno per "sopravvivere", di come tutte le regole di comportamento che abbiamo adottato in situazioni normali vengano a combattere col nostro istinto di sopravvivenza. Ma è anche una critica ad un Mondo ormai troppo condizionato da innovazioni tecnologiche come l'elettricità, della quale non si può fare a meno senza che tutti impazziscano.

Crea i presupposti, ma a sprazzi toppa. Mi ha lasciato una sensazione abbastanza strana, apparentemente non c'è il benchè minimo difetto, nessun dialogo fuori posto, tutto chiaro, la trama non ha lacune, ma fin dalla prima mezz'ora il film mi ha dato la sensazione che in realtà un'idea di base così sarebbe stata trattata un po' superficialmente, come se fosse di scarsa qualità, come se fosse già chiaro che non è un film che verrà ricordato fra i migliori, forse a causa della regia (che magari è buona, ma non mi convince per niente) e la mancanza di veri colpi di scena che ne fanno a lungo andare un film pesantuccio.

Recitazione è la nota positiva, bravi Lachlan e Rooker.
Comunque, idea originale e ben congeniata e quindi gli darei 7+. Koepp secondo me merita di essere approfondito (anche la sceneggiatura è parzialmente sua)

P.S. Lo definirei più drammatico che thriller... anche se sembra thriller in realtà il suo scopo non è tenere col fiato sospeso lo spettatore...