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GUMMO regia di Harmony Korine

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GianniArshavin     5½ / 10  04/12/2014 23:41:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il primo film di Harmony Korine non poteva non diventare ,negli anni,un cult assoluto vista la sua anima wired e la messa in scena alquanto disturbata e atipica.
L'opera non ha una trama canonica ma è composta da una serie di sequenze che tentano di rappresentare,in uno stile realistico e a tratti documentaristico, la squallida vita degli abitanti di un paesino dell'Ohio che anni prima è stato colpito da un violento tornado. I protagonisti di questa particolare storia sono un nugolo di freaks e reietti che vivacchiano fra alcool,uccisioni di gatti,problemi mentali e guai con la legge.
Sicuramente al giovane regista americano a mancare non è il coraggio , visto che "Gummo" è un prodotto molto estremo ,non tanto per la violenza in se( che comunque può infastidire chi non è abituato a pellicole simili) quanto per il disagio e il senso di sporco che trasmette. Ogni inquadratura trasuda marciume e degrado , tanto da spingere chi guarda a sentirsi altrettanto sporco e colpevole,quasi allo stesso livello dei protagonisti del film. Questa sensazione di luridume che trasmette il titolo è sicuramente il punto di forza di "Gummo", che purtroppo per il resto rimane ingabbiato nella sua dimensione di prodotto di nicchia risultando poco fruibile anche a chi ha dimestichezza con questo tipo di cinema,
Korine eccede nella sua narrazione sui generis sfociando spesso nel nonsenso , in un tripudio di scene fra il grottesco, il macabro e il violento.
I vari registri stilistici usati per girare la sua prima fatica danno a Korine la possibilità di spaziare ,sia a livello visivo che sotto il profilo dell'audio,libertà che porta il cineasta a creare qualcosa di unico ma non per questo riuscito al 100%.
Altra nota dolente è il basso ritmo e la ripetitività del tutto , senza dimenticare una palese e troppo marcata voglia di stupire per forza , con alcune sequenze evidentemente messe li a tavolino per apparire diversi e fuori dagli schemi (come se poi il regista ne avesse bisogno!).
Dunque un lavoro dall'anima wired e non per tutti , che a quanto vedo divide nettamente gli estimatori e i detrattori. Vale una visione? Credo che per chi ama il cinema a 360° si, mentre per gli altri forse è uno (doloroso) step che si possono anche risparmiare.