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GUARDIE E LADRI regia di Mario Monicelli, Steno

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Invia una mail all'autore del commento Elly=)     10 / 10  19/10/2012 22:40:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per la prima volta dopo anni di lavoro e di degrado da parte della critica, la coppia Monicelli-Steno viene finalmente valutata per quello che è veramente, riconoscendo il loro talento e il loro smalto per la commedia brillante. E' la forza di questa coppia che ha dato vita a molti film italiani indimenticabili, al di là di chi possa essere il vero regista, se Monicelli o Steno, il fatto resta che il merito è di entrambi, è un lavoro unito, quattro mani, una mente geniale. In fondo la storia del cinema insegna che l'importante non è sapere a chi appartiene un'opera, ma cosa l'opera stessa insegna, la sua forza tecnica o simbolica, quando si vede un film non è tanto il nome del regista che rimane, ma la carica emotiva, la forza vitale che un film ha.
Senza contare che il progetto inizialmente fu di Zampa ma per motivi X lo dovette abbandonare, e diciamo che fu un colpo di fortuna..e alla sceneggiatura ci lavorarono anche Maccari, Brancati, Flaiano e lo stesso Fabrizi. Un capolavoro che nasce da tutte queste teste e cresce nella sua bellezza estetica grazie alla fotografia di Bava, già presente in VITA DA CANI sempre con Fabrizi, alle musiche di Cicognini che fu uno dei compositori più importanti del Neorealismo grazie alle sue note e infine alle grandi interpretazioni del cast principale formato dalla coppia della farsa italiana Fabrizi-Totò, una coppia lanciata proprio grazie a questo film.
Al di là dei fatti burocratici GUARDIE E LADRI è riconosciuto come un capolavoro tra il comico e il sentimentale, un film che è difficile dimenticare, grazie a due attori spettacolari che interpretano due parti contrastanti che nella vita reale mai avrebbero avuto la stessa umanità che invece qui hanno. C'è chi scappa e chi acciuffa e fra le risate continue, in sottofondo il dramma rimane, ed era proprio questo l'asso vincente di Monicelli-Steno, questa capacità di raccontare storie, storie vere, forse un po' surreali, ma che in fondo avevano un cuore, un sapore amaro rivestito di una comicità che non tornerà più.