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LA CASA CON LA SCALA NEL BUIO regia di Lamberto Bava

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Alpagueur     9½ / 10  09/10/2020 19:09:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se dovessi consigliarvi tre titoli di cinema horror/thriller italiano, sicuramente includerei questo. "La casa con la scala nel buio" è un film del 1983, che vede alla regia appunto Lamberto Bava... è il secondo film del regista, il quale aveva lavorato precedentemente come aiuto-regista in film per esempio come "Tenebre", e ha debuttato dietro la macchina da presa nel 1980 con il film "Macabro", un horror cupo, molto psicologico. Appunto nel 1983 realizza "La casa con la scala nel buio", un horror/thriller si può dire... "scarso", perché è un film girato completamente in 16 mm, tutto in un'unica location, con attori si può dire penosi, ma una cosa è stata fatta bene, le scene di sangue, le scene di morte, le atmosfere cupe. Questo film ha questi elementi che sono fatti veramente bene. Il film è una dichiarazione d'amore al cinema di Dario Argento, perché anche qui troveremo il maniaco che ha subito il trauma infantile, personaggi ambigui che fanno credere di essere gli assassini (ma alla fine l'assassino si scoprirà essere tutta un'altra persona), gli omicidi verranno compiuti con armi bianche (coltelli, taglierini),
musiche malate ricorrenti in tutto il film (Guido e Maurizio De Angeliis) etc. etc.


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Come dicevo prima è un film "povero", ma io lo considero un piccolo cult, un piccolo gioiello, perché è il classico film che non promette niente, ma da molto agli appassionati di questo genere. Ecco, un consiglio che voglio dare, quando si guardano film di questa portata, bisogna sempre guardarli con gli occhi di quando questi film sono usciti, ed in questo caso il 1983. Non bisogna mai commettere lo sbaglio di guardarli e paragonarli a film moderni, e peggio ancora magari dire la classica parola "che *******, non fa paura", bisogna apprezzarli per quello che sono, e bisogna guardarli molto spesso non da spettatore passivo ma da spettatore attivo, pensare un po' al regista e immaginare di essere dietro la macchina da presa. Il secondo omicidio del film è uno dei più efferati a mio avviso, dove la ragazza in bagno allungherà la mano e verrà trafitta da un coltello, verrà quindi soffocata con un sacchetto di plastica, le verrà sbattuta la testa ed infine sarà sgozzata (proprio il pacchetto perfetto per un film horror). Ovviamente il film è sempre stato considerato un film di serie B, sempre trasmesso su canali minori, d'altra parte in Italia i film horror sono sempre stati considerati filmacci, i registi di film horror sono sempre stati considerati registi da quattro soldi, d'altra parte si vedono i risultati odierni, in televisione non si trovano altro che fiction che sfociano nel banale e nel ridicolo. Ecco, una scena di questa portata, come dicevo prima, fa il suo effetto, perché prima cosa è una scena veramente efferata ma poi perché il film è stato girato in 16 mm... il 16 mm è una fotografia molto più scarna e quindi rende il tutto più "casalingo" (passatemi questo termine) e più vicino a noi. Sicuramente se fosse stata girata in HD avrebbe avuto una bella resa a livello tecnico, ma a livello atmosferico non avrebbe avuto la stessa resa che le ha dato la 16 mm. Lamberto Bava ha firmato poi altri thriller come "Morirai a mezzanotte" (molto bello anche questo), "Body puzzle", ha fatto horror molto incisivi come "Demoni", "Demoni 2" (questi mi hanno impressionato meno), per poi finire in film televisivi di gran successo, ma tutto un altro genere, del calibro di "Fantaghirò". Che dire, questo film lo consiglio a tutti i giovani registi che si avvicinano al mondo dell'horror, perché nel suo piccolo da una grande lezione di tecnica, perché ci fa capire che con una telecamera medio-buona, la giusta location, delle giuste musiche, delle giuste scene di morte piazzate al punto giusto, già si può avere in mano un horror. Non sono le produzioni hollywoodiane, non sono gli attori che bucano lo schermo a fare un grande horror... sono le giuste atmosfere, le trame contorte, le musiche malate e le scene di sangue, e poi lo voglio consigliare a tutti quelli che pensano di aver capito la vera essenza dell'horror 'made in Italy', perché sono convinto che gli italiani siano sempre stati i capostipiti del genere horror/thriller, perché hanno sempre saputo sfruttare i pochi mezzi e hanno sempre fatti di necessità virtù. Purtroppo ai tempi la critica non ha dato le giuste valutazioni a questi film e purtroppo sono sempre stati considerati filmacci, come è stato detto prima. Nella mia personalissima classifica dei migliori gialli/thriller di sempre questo film sta a metà strada tra "Il gatto dagli occhi di giada" (di A. Bido) e "Profondo rosso" (di D. Argento). Chapeau!


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