Dom Cobb 8½ / 10 13/10/2018 15:07:22 » Rispondi Fine Ottocento. Il mondo è scosso dalla notizia di un "mostro marino" che affonda le navi e rende qualsiasi viaggio in mare rischioso oltre ogni dire. Una spedizione inviata a trovare il mostro, della quale fanno parte il fiociniere Ned Land, il professor Aronnax e il suo fido servo Consiglio, si rivela un disastro e i tre sono gli unici sopravvissuti. Scopriranno che il mostro altro non è che un sottomarino, alla cui guida vi è l'ambiguo Capitano Nemo... Il classico della letteratura di Jules Verne non ha goduto di numerosi adattamenti per il grande schermo, così come la maggior parte delle opere dell'autore; forse ciò ha a che vedere con la difficoltà nel trasporre il materiale letterario, dalla struttura fortemente episodica e caratterizzato da un numero interminabile di sequenze dal sapore fantascientifico e avventuroso. Ciò li rende ideali per la lettura nell'arco di giorni o settimane, ma non molto facili come esperienza cinematografica. Tutto considerato, il film della Disney si può ritenere il miglior adattamento immaginabile, non tanto per un'estrema fedeltà alla trama del libro, quanto per il modo in cui da una parte riesce a collegare alcuni degli episodi originali con una trama lineare,
Fra questi il funerale in mare, particolarmente suggestivo per l'abile miscuglio di fotografia subacquea e sofisticati effetti speciali, allora all'avanguardia, l'incontro con i cannibali e il combattimento contro il calamaro.
e dall'altra a mischiare detti episodi con altri originali, che in ogni caso sono in grado di catturare la filosofia e le idee di Verne, e pertanto non risultano fuori posto.
L'intero epilogo sull'isola del Capitano Nemo, che sostituisce il ben più nebuloso finale del libro col Maelstrom, è in particolare il cambiamento più drastico.
Questo grazie a una sceneggiatura abilissima nel semplificare la narrazione senza per questo renderla sempliciona o priva di interesse nel modo in cui sviluppa i temi cari all'autore; e al fulcro di tutto questo c'è la figura di Nemo, magistralmente interpretato da un James Mason in stato di grazia. Personaggio complesso e sfaccettato, la versione disneyana del capitano del Nautilus è un uomo combattuto fra il suo estremo disprezzo per la razza umana, che lo ha spinto in isolamento e ad adottare misure al limite del barbaro per impedire all'umanità di continuare sulla sua strada autodistruttiva, il senso di colpa per il modo in cui si erge a giudice, giuria e boia e la flebile speranza, alimentata dalle insistenze del professor Aronnax, che la razza umana sia pronta ad abbracciare le futuristiche tecnologie in suo possesso.
Da notare il modo in cui, prima di affondare la nave da guerra, egli si "prepara" suonando ossessivamente il suo organo, quasi a voler soffocare il rimorso per quello che sta per fare.
Il resto del cast gli fa da adeguata spalla, con Kirk Douglas che si accaparra il ruolo più succoso di eroe d'azione e Peter Lorre (il maniaco di "M") come servo timido e impacciato. Paradossalmente, a uscirne meno bene degli altri è proprio il professor Aronnax, che soffre di un'interpretazione un po' piatta da parte di Paul Lukas Anche visivamente, il film si difende benissimo, fra riprese subacquee che non hanno perduto nulla del loro fascino, scenografie che trovano il giusto equilibrio fra realistico e fantascientifico e un abile impiego di effetti speciali giustamente premiati con l'Oscar; e Richard Fleischer si rivela un regista dalla mano solida, capace di mantenere l'atmosfera seriosa e riflessiva anche nei momenti di maggiore leggerezza, tanto che perfino l'inserimento di una canzone risulta in tono con tutto il resto. In definitiva, con il suo senso dello spettacolo, le grandi interpretazioni e un approccio narrativo che sa dosare bene le riflessioni tematiche con la pura avventura, "20.000 leghe sotto i mari" si conferma uno dei migliori titoli della Disney live-action.