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IL GOBBO DI NOTRE DAME regia di Gary Trousdale, Kirk Wise

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Testu     8½ / 10  18/04/2012 01:10:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un opera impegnata a livello visivo, sonoro e anche nel delicato contesto inquisitorio. A suo tempo lo snobbai e fu un errore, possiede un'apprezzabile disincanto col povero, forzuto Quasimodo, piuttosto fedele all'opera originaria e con splendidi personaggi, persino nel saltimbanco narratore. Febo non è il solito sbruffone, ha cuore e risulta piuttosto naturale nelle sue scelte, Esmeralda è molto probabilmente la più fascinosa delle sagome cartonesche disney e Frollo, beh è un cattivone con i controcubici, bigotto e sanguinario come pochi anche tra i classici più quotati.
I difetti di questo classico quasi perfetto risiedono principalmente in un'eccessiva rincorsa alla tecnologia, infatti si vede benissimo che il popolino in visuale isometrica è, rispetto ad altri elementi in una vecchia CG bruttarella, inoltre i registi si sono fatti prendere la mano sia nella festa dei folli che nella rivolta, tralasciando anche la ferita di un personaggio. A parte questo, soggettivamente, i tre assistenti di pietra a mio avviso sono deboli rispetto a molte mascotte passate, sia come elemento rilassante che come aiuto.


Comunque, senza dubbio un lavoro di cui andare fieri.
Testu  18/04/2012 02:32:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Riguardo alcune perplessità lette nei pareri precedenti, la crudeltà della derisione gratuita fa restare male, è inevitabile, anche per questo è un titolo più adatto al pubblico grande, ma in verità temevo addirittura che arrivassero a frustarlo. Vedere questo film da piccoli può provocare astio per molte cose, ma resta tristemente verosimile, specie per epoche culturalmente arretrate.
Sul contesto amoroso, se fosse andata diversamente allora si che mi sarei sentito preso davvero per il sedere e sul fatto che Febo fa il gentile, di certo è anche perchè non si sente minacciato da Quasimodo, ma onestamente chi lo sarebbe? E poi è disney ci sta, come ci sta che la versione di Esmeralda si contenga nel provocare.
La bella e la bestia poi, con tutto che la protagonista era più malleabile, già mi pareva forzato sulla confessione finale, una frase più generica ci stava meglio e alla fine... con tutto che volevano lasciare il messaggio del "guarda dentro prima che fuori" il licantropo diventava non un tizio normale, gracile, grassoccio, basso, pelato, occhialuto o semplicemente medio, noo, diventava il tipico modello perfettino X. Parteggiare per la bellezza ancor prima che per la forza è orribilmente istintivo, principi, principesse, eroi, eroi-canaglie ed antieroi redenti (anche nei film) ne sono sempre stati emblema, non è un caso e non sarà certo la disney, che ne ha sempre sfornato versioni su versioni a cambiare rotta. Bisogna guardare in faccia la verità, anche a me piace sognare, moltissimo, ma coon gli anni si comincia ad apprezzare anche un po di onesto cinismo. L'umanità emargina, respinge e distrugge su questo non ci piove.
Testu  29/04/2012 10:05:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
un po tirato l'abbraccio finale