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28 GIORNI DOPO regia di Danny Boyle

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JOKER1926     5 / 10  24/04/2009 02:16:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"28 Giorni dopo" è un film indubbiamente negativo, è difficile lodare questa pellicola, il tema è poco originale e inoltre alcuni passaggi del film sono superficiali e a tratti forzati.
Questa è una sommaria "infarinatura" di questo determinato prodotto cinematografico del 2002; il regista non riesce minimamente a creare un qualcosa di entusiasmante, di inquietante.
"28 giorni dopo" teoricamente dovrebbe essere un film Horror, ma la tensione, la trazione sono elementi ignoti, alcune scene di violenza (soprattutto verso il finale) fanno diminuire sensibilmente la paura.
L'inizio del film non era malissimo, belle ad esempio le inquadrature iniziali accompagnate da un bel sonoro, ma purtroppo con il tempo entra in gioco (in modo inesorabile) il fattore prevedibilità, insomma il tutto è poco "autentico", a tratti estremamente scontato.
I Capolavori sugli "zombie" sono pochi, alla lunga il tema si restringe e i risultati (quasi sempre) sono andanti.

In "28 giorni dopo" le uniche positività "ufficiali" sono le musiche e la freddissima fotografia, da segnalare comunque il ritmo elevato della pellicola, segue, a questo punto, una "sfilza" di grosse negatività che pesano in modo autoritario nell'egemonia del prodotto.
Innanzitutto alcuni passaggi (riguardo la sceneggiatura) sono a dir poco superficiali e sbrigativi, il concetto virus, la questione "diffusione virus" sono (come al solito) passaggi (molto importanti) non curati a dovere.
Insomma la narrazione è molto deficitaria, l'unico obbiettivo del regista è quello di cimentare lo spettatore nel presunto terrore fatto di morte e distruzione.
"Scomponendo" il film in blocchi possiamo notare (in modo sommario) delle accettabili sequenze nella prima parte, invece, nel secondo blocco (ovvero quello finale), lo spettatore assisterà a sequenze piuttosto violenti e rozze ma prive di tensione.
Quindi la parte migliore resta la prima, nel finale la violenza, la follia prenderà il soppravvento, non ci sarà dunque tantissima tensione.
Le sequenze terminali sono poco particolari e a tratti irritanti; lo spettatore alla fine potrebbe essere soddisfatto (in parte), il regista grosso modo riesce a creare una atmosfera abbastanza "dark" e inoltre crea una sorta di "mix", a volte oltre alla violenza si intersecano altre vicende (amore, amicizia, humour); ma la soddisfazione (come detto) è solo parziale, la forzatura di alcune sequenze, la poca "genialità" del film spingono il pubblico in un vortice di massima prevedibilità, dopo la visione del film rimane ben poco.

"28 giorni dopo" non è assolutamente un buon film, ma, allo stesso tempo, si estranea lievemente (in senso positivo) dal penoso filone recente cinematografico legato al Genere…