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28 GIORNI DOPO regia di Danny Boyle

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Boromir     7½ / 10  19/03/2024 14:24:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A metà tra canone romeriano e trasgressivo sprint oltre lo stesso. La rielaborazione che il regista Danny Boyle, lo sceneggiatore Alex Garland e il direttore della fotografia Anthony Dod Mantle fanno dell'atavica paura di remoti contagi globali (il Covid-19 era ancora lontanissimo dalla realtà) si fa forte di un uso dell'immagine digitale lurida e slavata, frammentata, estemporanea, che trasmette l'idea di riprese documentaristiche "rubate" mentre incombe una minaccia infettiva, astratta e disarmante come poche si sono viste nell'horror contemporaneo. Se la sequenza iniziale (costruita su una manciata di suggestive inquadrature di una Londra desertica) rende palpabili i sapori e gli odori dell'Apocalisse, il secondo atto con i militari (apparentemente più debole e slegato dal resto del film) prosegue lo studio di Garland sul delirio collettivo, trasmettendo nel suo più basico clamore il vero messaggio del film: l'essere umano è sempre e comunque l'unico nemico di sé stesso. L'evoluzione speculare dei due personaggi principali (lo spaurito Cillian Murphy che abbraccia lentamente l'animalità necessaria alla sopravvivenza; l'inflessibile Naomie Harris che riscopre fragilità ed empatia) è ulteriore pregio di un horror sorretto da una colonna sonora di grandissimo spessore. Romero avrà sicuramente apprezzato.