caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA SPINA DEL DIAVOLO regia di Guillermo del Toro

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
valerio1989     7½ / 10  16/11/2008 18:38:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche se questo film è precedente alla definitiva consacrazione di Guillermo Del Toro, resta comunque una pellicola molto appassionante e assolutamente ben realizzata. Interessante notare come il regista, dando vita a questo film, abbia posto le basi per quello che poi sarà il suo capolavoro (almeno finora perchè penso che lo Hobbit ci riserverà grandi sorprese) : Il labirinto del fauno. Anche quì al centro della storia, che è ambientata sempre nella Spagna degli anni ‘30, troviamo un bambino alle prese con qualcosa di sovrannaturale. Proprio per questo i due film sono stati definiti da molti come parte di una trilogia informale iniziata, appunto, con la spina del diavolo, proseguita con il labirinto del fauno e in attesa del film conclusivo che sicuramente non sarà realizzato prima del 2012 in quanto, fino a quella data, Del Toro sarà impegnato nella produzione del prequel del Signore degli anelli. Ora viene da domandarsi, se il primo film di questa trilogia informale è un buon film e il secondo è un capolavoro, cosa dobbiamo aspettarci dal terzo? Qualcosa addirittura migliore del labirinto del fauno? Sono piuttosto scettico al riguardo, ma prepariamoci a tutto. Tornando al film, ci troviamo di fronte ad una storia molto valida che ci viene presentata in maniera affascinante grazie all’ottima fotografia, alla discreta sceneggiatura e agli ottimi personaggi che ruotano intorno ad essa. Molto convincente l’interpretazione del ragazzino protagonista che, così come Ofelia, riesce a reggere il film senza ricorrere a inutili piagnisdei. In un’intervista di qualche anno fà Del Toro confessò di far leva sul respiro degli attori prima di iniziare a girare una scena, in particolar modo se si tratta di bambini. Sembrerà una cosa inutile, ma se questi sono gli effetti c’è da sperare che anche gli altri registi imparino ad usare questa tecnica. Anche quì troviamo una storia parallela incentrata sulla violenza e sulla crudeltà ed è proprio questa sottotrama che contestualizza la figura del bambino fantasma all’interno della storia