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LA SPINA DEL DIAVOLO regia di Guillermo del Toro

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Marco Iafrate     8 / 10  23/04/2008 23:16:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Che cos'è un fantasma? un evento terribile condannato a ripetersi all'infinito, forse solo un istante di dolore, qualcosa di morto che sembra ancora vivo, un sentimento sospeso nel tempo come una fotografia sfocata, come un insetto intrappolato nell'ambra". Forse questo bellissimo film di Guillermo del Toro non avrebbe dovuto iniziare con queste parole pronunciate da una voce fuori campo, la distribuzione italiana le ha prese alla lettera sostituendo soltanto l'insetto con il film in questione intrappolandolo in un limbo d'ambra durato cinque anni, tanti ce ne sono voluti per vederlo apparire nelle sale del bel paese, un film fantasma che parla di fantasmi, forse hanno usato questo slogan.
Ambientato in piena guerra civile spagnola all'interno di un orfanotrofio, il film si può catalogare come una "fiaba dell'orrore" ma non nel senso che ci si può immaginare, l'elemento orrifico più che essere rappresentato dal fantasma di un giovane orfano scomparso dall'istituto, prende forma nell'avidità e nella cattiveria dell'animo umano, abbrutito dagli orrori della guerra, magistralmente impersonato dal violento e insensibile Jacinto ( un bravo Edoardo Noriega ). Quello che più colpisce del film è il ribaltamento della logica umana; gli occhi e le fantasie di un bambino devono temere i fantasmi e gli spettri dell'ignoto e cercare conforto e protezione dagli adulti, Del toro stravolge sapientemente questa normalità e fa penetrare e fondere il soprannaturale con il mondo dei vivi, ed allontanare questi ultimi tra di loro ( odio, rancori, avidità, nonchè la cattiveria amplificata dalle nefandezze della guerra ).
Bellissime le atmosfere che si alternano; ariose quando usciamo negli spazi sconfinati ed aspri della campagna circostante l'orfanotrofio, claustrofobici e cupi quando penetriamo al suo interno; molto ben rappresentato il fantasma del bambino e bravi tutti i giovani interpreti. Le persecuzioni franchiste della guerra qui sembrano soltanto un pretesto per sottolineare ancora una volta l'abbandono che patisce il mondo dei bambini da parte dei grandi.